Il sindacato degli attori di Hollywood ha rifiutato anche l'”ultima, migliore e definitiva” offerta da parte degli Studios e dei servizi di streaming, sostenendo che le due parti sono ancora lontane su diversi punti – tra cui l’uso dell’intelligenza artificiale sul set.
Il sindacato SAG-AFTRA, che rappresenta circa 160.000 interpreti in tutto il Paese, ha dichiarato in una breve nota che il suo comitato di negoziazione è determinato a “porre fine in modo responsabile” allo sciopero che dura ormai da quattro mesi.
Da luglio i membri della SAG-AFTRA incrociano le braccia chiedendo compensi più alti nell’era dello streaming, oltre a tutele sull’uso dell’intelligenza artificiale (AI) e altri benefit. Nello specifico, per quanto riguarda l’IA, gli attori chiedono garanzie che le loro immagini digitali non vengano utilizzate senza il loro permesso.
L’Alliance of Motion Picture and Television Producers (AMPTP), che rappresenta Disney, Netflix e altri Studios, aveva presentato sabato un’offerta “definitiva” agli attori. Nonostante il rifiuto da parte della SAG-AFTRA anche di quest’ultima proposta, i leader sindacali si dicono “cautamente ottimisti” sulla possibilità di raggiungere presto un accordo.
“Siamo a un punto critico del nostro settore”, ha dichiarato il sindacato in una nota agli iscritti pubblicata su X. “Abbiamo bisogno di un contratto equo per garantire che questa carriera sia redditizia ora e in futuro”.
“Il nostro mestiere è raccontare storie ed è quello che vogliamo fare ogni giorno”, ha affermato invece Ted Sarandos, ceo di Netflix, intervistato da Reuters al margine di un evento a Los Angeles. “Cercheremo di fare del nostro meglio per rimettere le cose a posto e far tornare l’output anche per i nostri fan”.