Sembrano incarnarsi i peggiori timori degli attori hollywoodiani (e non solo) nell’allarme lanciato da Tom Hanks; ma a rubare con l’intelligenza artificiale l’immagine e la voce del pluripremiato attore non è stata una malvagia casa di distribuzione, bensì una réclame per un piano sanitario ortodontico.
Lo scrive proprio Hanks su Instagram: “Attenzione: circola un video che pubblicizza un piano di terapie dentali con una versione IA di me. Io non ho nulla a che vedere con questa cosa” recita una didascalia sovraimpressa su un frame del filmato.
Hanks è une della star di Hollywood dalla carriera più lunga e versatile, da Philadelphia a Forrest Gump (due Oscar consecutivi per il miglior attore, oltre a lui c’era riuscito solo Spencer Tracy), alle commedie romantiche con Meg Ryan (Sleepless in Seattle, tristemente reso con Insonnia d’Amore, e C’è posta per te), a Cast Away alla serie dei romanzi di Dan Brown, e ancora Il ponte delle Spie, Sully; cinque Golden Globe con tutti i registi statunitensi più celebrati.
Aveva messo in guardia più volte dai rischi dell’intelligenza artificiale, al centro anche del recente sciopero di sceneggiatori e attori a Hollywood: l’idea che un computer possa ricreare versioni virtuali più reali del vero di persone che esistono concretamente – e che questi avatar possano essere sfruttati per i fini più vari.
Lo sciopero di Hollywood è in parte rientrato dopo un accordo temporaneo fra produttori e sceneggiatori (la WGA, Writers Guild of America), ma è ancora in piedi la controversia che riguarda gli attori.
In un podcast realizzato da Adam Buxton, lo scorso maggio, Tom Hanks aveva detto: “Abbiamo capito da tempo che sarebbe successo, che sarebbe esistita la capacità di estrarre dagli zero e dagli uno di un computer, una faccia, un personaggio. E questa cosa è solo cresciuta, oggi la vediamo dappertutto. Chiunque può ricrearsi a qualunque età con l’intelligenza artificiale o la tecnologia deep fake. Domani potrei morire investito da un autobus e io finisco lì, ma le mie interpretazioni possono continuare all’infinito”.
Nel mese di settembre, anche a fronte delle tante campagne elettorali che ci aspettano nel 2024, Google ha annunciato che richiederà a tutti gli spot politici di chiarire se siano stati o meno prodotti usando l’intelligenza artificiale. Ma di immagini finte di politici nel web già ce ne sono – per esempio, di Volodymyr Zelensky e e di Donald Trump.
Gli ABBA – la celebra band svedese – invece hanno usato l’IA con successo per creare un concerto virtuale (l’ABBA Voyage a Londra nel 2022).