Una mostra di rara bellezza. Sargent and Paris allestita al Metropolitan Museum di New York, racconta un grande pittore, John Singer Sargent (1856 -1925) nel centenario della sua morte, e lo fa puntando l’obiettivo sugli anni più importanti della sua carriera, per la sua formazione e il suo successo: i dieci trascorsi a Parigi a partire dal 1874. Aperta fino al 3 agosto 2025, per poi trasferirsi al Musée d’Orsay, dove rimarrà dal 22 settembre all’11 gennaio 2026, la mostra include un centinaio di opere fra disegni, acquarelli e olii dell’artista, e, naturalmente, il più famoso fra i suoi ritratti, l’iconico Madame X.

Si racconta che nel 1882 Sargent, ventenne e con l’ambizione di sfondare nel mondo artistico parigino, abbia chiesto all’amica altrettanto giovane Virginie Amélie Avegno Gautreau, originaria di New Orleans, di posare per lui. La signorina Gautreau, nota per la sua abitudine di spolverarsi di cipria dalle sfumature violette la pelle diafana e di rosso la punta delle orecchie, fu felice di collaborare e soddisfatta, quanto il pittore, del risultato. Ma quando il ritratto fu esposto al Salone di Parigi del 1884 fu scandalo: i critici lo definirono indecoroso, giudicarono la signorina Gautreau altezzosa e provocante mentre la madre della ragazza si affrettò ad accusare il pittore di aver distrutto la reputazione della figlia. Sargent tolse il nome al ritratto, che divenne Madame *** ma servì a poco. Perché il vero motivo dello scandalo era una spallina, scesa sul braccio, a suggerire un inizio di provocante déshabillé. Il pittore la rimise al suo posto, fece sparire il dipinto e si trasferì a Londra per ripristinare la sua reputazione e carriera. Solo nel 1916, dopo la morte di Gautreau, donò il ritratto al Metropolitan di New York definendolo “forse il mio lavoro migliore”.

La mostra del Metropolitan non è solo la storia di un ritratto scandaloso e bellissimo che spinse Sargent a trasferirsi oltre Manica (dove divenne il grande ritrattista dell’alta società inglese). E’ la storia di una carriera precoce e fertile che inizia e si alimenta di cultura e arte italiana. John Singer Sargent nasce a Firenze da genitori americani che ne coltivano fin da piccolo il talento artistico. Disegna ogni giorno, impara subito l’uso degli acquarelli e frequenta la scuola di Belle Arti.


“Il tempo trascorso in Italia è fondamentale per la sua carriera – ci dice la curatrice Stephanie L. Herdrich, Alice Pratt Brown Curator of American Painting and Drawings at The Met, che ha scritto la sua tesi di laurea proprio su Sargent e l’Italia – Lui è immerso nella storia dell’arte di Vasari, ha studiato le antichità conservate in Vaticano, esistono incredibili descrizioni di Sargent che riproduce le sculture del Vaticano a soli 10 – 11 – 12 anni. Studia Michelangelo e Tintoretto e disserta sugli studi che Tintoretto fa di Michelangelo. Dopodiché parte da questa grande arte e la rende moderna.”
Sargent viaggia molto in Italia e, prima dei suoi 18 anni, ha già visitato Capri, Napoli, Venezia, di cui è assolutamente innamorato, spiega la curatrice, che dedica ai suoi quadri di paesaggi e personaggi italiani la prima parte della mostra. A Capri Sargent dipinge la sua modella Rosina Ferrara abbracciata ai rami di un antico olivo, un ragazzo dai tratti greco romani, delle ragazze che ballano la tarantella su un tetto, una scala fra le case.


Sargent era stato a Capri nel ’69, ci torna nel ’78 e gioca con il bianco delle camicette, delle case, dei tetti, contro il bianco della luce del sole. Riprende quattro bambini che giocano nudi sulla spiaggia di Napoli, espone poi il dipinto a New York all’Academy of Design nel ’79 dove viene accolto con grande ammirazione.
A Venezia trascorre dei mesi nel 1880 e 1882 e dipinge paesaggi, persone. Gioca di nuovo con la luce, ma qui studia la sua assenza. Con le nuvole, il grigio dell’acqua e dei palazzi, le chiacchiere delle donne in un androne, un corteggiamento, e porta questi quadri nella galleria più all’avanguardia di Parigi: la Georges Petit.
Intanto ha iniziato a comporre i grandi ritratti che lo renderanno famoso nell’alta società europea e americana. Da quello di Amalia Subercaseaux alla Lady with a Rose del 1882 che risente fortemente dello studio di Velasquez, alla viscontessa Marie Jeanne de Kergolay del 1883, dove riproduce fedelmente i dettagli del viso ma gioca liberamente con il vestito rosso e la ghirlanda di fiori che lei tiene in mano. E

ancora: Margaret Stuyvesant Rutherfurd White (Mrs Henry White) moglie di un diplomatico che verrà poi trasferito a Londra si porterà il ritratto di Sargent esponendolo in salotto e renderà il pittore famoso oltremanica. Mrs Albert Vickers (Edith Foster)che gli permetterà di iniziare a lavorare in Inghilterra.
Ma anche uomini come l’estroso chirurgo e ginecologo Samuel Jean Pozzi rappresentato con un manto rosso che ne esalta le mani e il viso e ne evidenzia la sensualità.
Infine dei ritratti en plein air di amici pittori come quello di Paul Helleu con la moglie Alice Guerin del 1889 rappresentati, secondo gli insegnamenti di Monet durante il suo soggiorno con il maestro a Giverny, con precisi dettagli per le figure e pennellate decise e libere invece per rendere l’erba. Una mostra, questa del Met, che focalizza sulla prima parte della vita del grande pittore americano, ma ne rende appieno tutto il genio e il fascino.
John Singer Sargent An Out of Doors Study (Paul Helleu Sketching with his Wife) 1889 Oil on canvas The Metropolitan Museum of Art