Una piccola mostra, su un capitolo dell’arte dell’illustrazione americana, svela un panorama della storia americana poco conosciuto. “Under Cover: J.C. Leyendecker and American Masculinity”, alla New-York Historical Society fino al 13 agosto, è dedicata all’artista, e all’uomo, dietro decine di copertine di riviste e illustrazioni e dipinti dei primi decenni del secolo scorso.
Nato in Germania e trasferitosi a Chicago ancora giovane, Joseph Christian Leyendecker, ha iniziato subito a produrre immagini di uomini perfetti, muscolosi, atletici, eleganti, con lo sguardo rivolto ad altri uomini piuttosto che alle donne, peraltro raramente presenti nei suoi lavori. I soggetti erano maschili, perché i soggetti dello sguardo e dell’eros di Leyendecker erano maschili. Leyendecker ha vissuto quasi 50 anni con il suo socio in affari, musa ispiratrice e amante Charles A.Beach in una residenza vicino New York. Ad oggi non si sa se la loro relazione fosse nota, perlomeno agli intimi, il loro legame è rimasto fino ai nostri giorni sostanzialmente segreto.
“Quell’epoca era piuttosto fluida dal punto di vista della libertà sessuale – ci spiega Donald Albrecht curatore della mostra – non sarà così a cominciare dagli anni ’40 e nell’epoca del maccartismo. Bisogna ricordare che il presidente Eisenhower nel 1953 firma un ordine esecutivo che autorizza le indagini su tutti i dipendenti dell’esercito e del governo per escludere quelli con comportamenti sessualmente perversi. Prima di allora le cose erano diverse, quindi probabilmente i suoi amici conoscevano le sue preferenze sessuali, non lo sappiamo, ma certo questo non ha intralciato la sua carriera.”
Leyendecker andò a studiare arte a Parigi, frequentò Toulouse-Lautrec e altri prima di trasferirsi a New York e dedicarsi interamente alle illustrazioni per riviste e per la pubblicità. I suoi modelli spesso divennero attori famosi, da John Barrymore in poi, ma il preferito rimase il compagno, rappresentato nella celebre pubblicità dei colletti Arrow.
La mostra, 19 opere dell’artista dal 1898 al 1943, contiene dipinti ad olio, pagine dei giornali con le sue pubblicità e copertine di Collier’s Magazine e Saturday Evening Post. La sua eredità sarà raccolta dall’amico e vicino di casa Norman Rockwell che continuerà a disegnare le copertine del Post concentrandosi però sui temi della famiglia, la vita suburbana e di campagna.
“C’è un filo conduttore nella sua vasta produzione – prosegue Albrecht – ed è la mascolinità nelle sue varie declinazioni: effeminata, atletica, sofisticata.
Prima di lui esistono nell’arte americana esempi di “sguardi maschili”?
John Singer Sargent ha dipinto uomini nudi e si è sempre dibattuto se fosse omosessuale: non si sa, ed è solo un esempio.
Perché oggi questa mostra?
Perché oggi ci chiediamo cos’è essere maschi, cos’è il genere, la razza, la supremazia bianca. Questo può essere un contributo al dibattito.
Per chi volesse saperne di più sull’artista, “Coded: The Hidden Love of J.C. Leyendecker” un film documentario di Ryan White presentato al Tribeca Festival e arrivato nella selezione finale degli Oscars è ora visibile su Paramount+