
C’è una rossa rossa sulla tomba di Raffaello al Pantheon di Roma e ci resterà per tutto il 2020, accompagnando quale simbolo di bellezza e freschezza le tante manifestazioni, ciascuna dal sapore diverso, che celebreranno i 500 anni dalla sua morte, avvenuta il 6 aprile del 1520, a soli 37 anni.
A lui, che della bellezza fu uno dei massimi interpreti, un genio senza confini, le due sponde dell’Atlantico, da Roma a Washington, dedicano eventi senza precedenti, che aiutano a conoscerne il percorso creativo e il valore dell’eredità artistica.
Roma, alle Scuderie del Quirinale, la più grande mostra monografica della storia
In Italia, la mostra delle mostre è quella alle Scuderie del Quirinale, che aprirà al pubblico il 5 marzo e si concluderà il 2 giugno, giorno della festa della Repubblica e che sarà inaugurata il 3 marzo alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella.
A carattere monografico, si intitola semplicemente Raffaello e raccoglie circa duecento capolavori provenienti non solo dall’Italia ma anche dai più importanti musei del mondo, come il celebre Ritratto di Baldassarre Castiglioni dal Louvre di Parigi o La Madonna della Rosa dal Prado di Madrid.
L’eccezionalità dell’evento sta proprio nel fatto che mai prima d’ora si era riusciti a raccogliere in un unico luogo un numero così ampio di opere raffaellesche, dando vita a una mostra dal respiro europeo, come hanno tenuto a sottolineare i due curatori, Marzia Faietti e Matteo Lanfranconi, coadiuvati da un nutrito comitato scientifico internazionale, nonché lo stesso Ministro ai Beni Culturali Dario Franceschini.
Un prestito consistente, ben 50 opere, viene dagli Uffizi di Firenze, inaugurando una collaborazione senza precedenti con le Scuderie del Quirinale, come l’ha definita Eike D. Schmidt, direttore della galleria fiorentina, che ha parlato di “evento epocale, perché offre una nuova, approfondita visione di Raffaello, specialmente per il periodo in cui l’artista visse a Roma, che non fu solo una tappa biografica, ma anche il simbolo della dimensione nazionale della sua arte e del suo pensiero.”

Raffaello tra Marche e Umbria
A Urbino, oltre ai capolavori e alle diverse mostre allestite nella Galleria Nazionale delle Marche, dentro il bellissimo Palazzo Ducale, merita sicuramente una visita la Casa Natale di Raffaello, nel cuore del centro storico, dove egli mosse i primi passi di artista guidato dal padre Giovanni, pittore e maestro di bottega. La stanza in cui Raffaello nacque nel 1483 è riconoscibile dall’affresco con la Madonna col Bambino, opera giovanile. E tra i tanti cimeli, spicca il mortaio in cui un piccolissimo Raffaello polverizzava e preparava i colori per i dipinti.
A Loreto, dal 4 aprile al 5 luglio, è invece in programma presso il Museo Pontificio della Sacra Casa, un approfondimento dedicato alla Madonna del Velo o Madonna di Loreto, attribuita a Raffaello e ai suoi allievi, ma dalla storia travagliata, poiché andò perduta nella versione originale e il santuario ne vide temporaneamente solo una copia. In mostra, per l’occasione, ci sarà un’altra versione della stessa, proveniente da collezione privata e perfettamente restaurata.
In Umbria, regione in cui il l’artista visse tra il 1499 e il 1504 completando una fase importante della sua formazione, le celebrazioni si articolano tra Perugia, dove la Galleria Nazionale dell’Umbria espone, dal 9 ottobre 2020 al 10 gennaio 2021, sette copie della Deposizione Baglioni e Città di Castello, dove, presso la Pinacoteca Comunale, va in scena, dal prossimo ottobre a gennaio 2021, Raffaello giovane e il suo sguardo, una mostra focalizzata sull’influenza che ebbero su di lui la pittura figurativa e il confronto con artisti come Luca Signorelli o il Perugino.
Milano, Raffaello star multimediale
Al Museo della Permanente, fino al prossimo 2 febbraio, viene proposta non tanto una mostra, quanto una full-immersion multimediale dal titolo Raffaello 2020, articolata in cinque sale dove, grazie agli effetti del video mapping, si possono conoscere in modo immersivo la storia, le atmosfere, i luoghi e le opere che hanno reso famoso il maestro.
Alla Pinacoteca Ambrosiana si può invece ammirare il grande cartone perfettamente restaurato preparato per l’affresco del Vaticano intitolato La Scuola di Atene.
L’omaggio di Londra a un artista più che versatile
La National Gallery ha in preparazione una mostra che racconta un Raffaello artista a tutto campo, capace di passare con estrema disinvoltura dalla pittura all’architettura, dalla poesia all’archeologia, dalla progettazione di sculture al disegno di arazzi, stampe e altri oggetti d’arte. Patrocinato da Credit Suisse, l’evento aprirà i battenti il 3 ottobre e terminerà il 24 gennaio 2021, offrendo anche opere provenienti dai Musei Vaticani, dal Louvre, dagli Uffizi, dalla National Gallery of Art di Washington, che andranno ad aggiungersi ai capolavori già presenti nella galleria di Trafalgar Square, come il celebre Ritratto di Papa Giulio II o la Santa Caterina d’Alessandria.

A Berlino cinque Madonne per la prima volta insieme
Fino al 26 aprile, nella Pinacoteca della capitale tedesca, va in scena un evento senza precedenti: ben cinque Madonne di Raffaello si potranno ammirare tutte insieme in un’unica sala. Alle tre Madonne già presenti nella collezione permanente della Pinacoteca (Madonna Solly, Madonna col Bambino tra i santi Girolamo e Francesco e Madonna Colonna) si aggiungeranno la cosiddetta Madonna dei Garofani , prestata dalla National Gallery di Londra e la Madonna Terranuova prestata dalla galleria berlinese di incisioni Kupferstichkabinett.
A Washington, Raffaello e la sua cerchia nel segno del Manierismo
Dal 16 febbraio al 14 giugno, la National Gallery of Art di Washington propone Raphael and his Circle/Raffaello e la sua Cerchia, mettendo in mostra 25 opere di allievi, seguaci, collaboratori e incisori, che si ispirarono senza mezzi termini al maestro urbinate. Nove disegni riprendono lo stile del suo ultimo suo periodo e preludono a quella corrente artistica del rinascimento che va sotto il nome di Manierismo. Allestita nel West Building, Ground Floor-Gallery 22, e curata da Jonathan Bober, Andrew W. Mellon Senior e dalla stessa Pinacoteca, questa mostra consente di ammirare alcuni capolavori di Raffaello, a cominciare dal celebre dipinto San Giorgio e il Drago, che coprono la decade centrale della sua attività.