
Parigi alla fine del XIX secolo, la misteriosa Montmatre, l’accattivante Moulin Rouge e la vita bohémienne dissipata tra vizi fa emergere una figura singolare: Toulouse-Lautrec. A tal proposito la Reggia di Monza dedica un’esposizione caratterizzata da centocinquanta opere a cura di Stefano Zuffi visitabile dal 10 Aprile al 29 Settembre 2019 (mar. – dom. 10 – 19, chiuso lun. Ingresso a 12€).
La mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia con il patrocinio del Comune di Monza e la speciale collaborazione del museo Herakleidon di Atene. L’itinerario è scandito in undici sezioni tematiche che esaminano i cambiamenti storici, culturali, sociali e tecnologici dell’epoca ed opere dal calibro di “Jane Avril – 1893”, “La passeggere della cabina 54 – 1895” e “La Revue blanche – 1895”. Un mondo illuminato dalla cruda luce elettrica, il trucco pesante, i gesti eccessivi e dove Henri è l’osservatore implacabile. Egli, infatti, fa coraggiose scelte stilistiche con soggetti anticonvenzionali, diverse ricerche espressive e auto caricature. Si può definire il precursore della litografia a colori, del manifesto pubblicitario, della grafica promozionale e delle vignette satiriche. Tuttavia l’artista, sin dall’infanzia, ha sempre combattuto con una malattia alle ossa soggetta ad una particolare forma di nanismo che lo ha portato all’isolamento.
Ed è proprio l’avvicinamento al disegno prima a matita e penna poi all’incisione che ha risvegliato un talento inaudito. Questo ultimo però accompagnato dalla curiosità e dalla lussuria dagli ambienti parigini della Belle Époque, fonte di grande ispirazione per il maestro. La Ville Lumière offre locali notturni e svaghi irrinunciabili come le prestigiose maison close e l’ammaliante metaforico invito della fata verde tradotto in un bicchiere di assenzio. Così tutti gli eccessi portano a sfavorevoli conseguenze? Può essere, ma per Toulouse-Lautrec lo stile di vita bohémien è anche rompere il cerchio della solitudine, avvicinarsi alla parte più umana, umile e sentimentale di quelle realtà emarginate dalla società.