“Emilio Cavallini ha trasformato il concetto stesso di trasformazione”. Con queste parole il critico d’arte Peter Frank ha descritto questo straordinario esempio italiano di genialità nel campo della moda, riversatasi poi nell’arte. Il suo lavoro nel campo della ricerca e della moda gli valse numerosi riconoscimenti: Cavaliere della Repubblica nel 1986, Ufficiale della Repubblica e Leone d’Oro a Venezia per la Moda nel 1989, Commendatore della Repubblica nel 1993. Emilio Cavallini, precursore e grande sperimentatore, si afferma attraverso l’influenza dell’elettrizzante mondo della moda tra gli anni 70-80. Diventando il simbolo di una rivoluzione non soltanto nei confronti del collant da donna, ma soprattutto per la funzione estetica e sociale che derivarono dall’innovativo concetto di essi.

Cavallini scoprì la donna coprendola della sua stessa forma e tutto questo attraverso l’utilizzo del collant in forme e colori sempre differenti. Utilizzò nuovi materiali, come il nylon, con cui riuscì ad elaborare nuove forme e nuovi giochi di colori. La moda di Cavallini si lasciò travolgere dalle tendenze artistiche del tempo, dominate da nuove forme d’arte geometrica. Un’arte fatta di simboli volti a catturare lo sguardo dello spettatore. In costante ricerca e in costante mutamento, il marchio Emilio Cavallini oggi è riconosciuto in tutto il mondo quale esempio vincente di innovazione e creatività.
E proprio dalla sua prima grande passione, il collant, nasce la necessità per questo artista toscano, di far collimare la moda e l’arte, andando oltre i limiti delle singole forme di espressione artistica, dando nuova forma al modo di intendere l’arte andando oltre l’anatomia femminile. Nel creare un capo di maglieria non pensò mai unicamente alla moda, ma alla realizzazione di un’opera d’arte.
A rendere omaggio, per la prima volta, al talento unico di questo artista toscano saranno l’Ambasciata d’Italia, l’Istituto Italiano di Cultura a Washington DC e IA & A at Hillyer, sempre a Washington D.C., che dal 4 al 27 maggio ospiteranno Objectual Abstractions mostra personale di Emilio Cavallini. La mostra avrà luogo simultaneamente nelle due sedi differenti.
Presso l’Ambasciata d’Italia a Washington DC verranno esposte tre grandi opere della serie dell’artista ispirata al pittore italiano del XVI secolo, il Pontorno (Jacopo Carucci). Le tre opere fanno parte della serie Fractals (Frattali). Si tratta di calze in nylon tirate su legno dipinto acrilico che creano figure geometriche dotate di simmetrie interne a ripetizione su scale differenti. Una distribuzione ed una perfezione ordinata, un’architettura del caos. Monocromi frazionati di cui l’insieme dei frammenti costituisce l’immagine del tutto. Frattali colorati i cui colori sono estratti da quadri del Rinascimento come Piero di Cosimo, Rosso Fiorentino, Jacopo da Pontormo. Sarà possibile vedere questi capolavori solo su prenotazione dal lunedì al venerdì.



Ben venti quadri/scultura saranno invece esposte nella IA & A at Hillyer (galleria della Capitale precedentemente nota come Hillyer Art Space). Tra le opere presenti, sviluppate da Cavallini nell’arco di tre decadi della sua carriera, ci saranno le serie Attuale-Infinito e Biforcazioni.

La serie Biforcazioni rappresenta delle figure geometriche, ottenute con procedimenti di ripetizione, variazione, permutazioni, principi di simmetria ed applicazione delle leggi combinatorie. La matematica è onnipresente ne lavori di Cavallini. Meticolosi calcoli conducono a figure con la precisione di un rilievo architettonico. La serie Attuale-Infinito raffigura delle strutture espansive sviluppate sulle forme del quadrato, del rombo, del triangolo, del rettangolo e del cerchio, destinate a rincorrersi in rotazione come una giostra e/o in schemi binari come una scacchiera. Una ricerca plastica che può essere definita sia “attuale”, cioè compiuta senza lasciare spazio all’immaginazione, oppure “potenziale” che si presta ad essere modificata. Cavallini ci accompagna in un percorso visivo, reale e virtuale allo stesso tempo, che attraverso questi filati colorati o monocromatici, si dispiega in queste opere provocando un movimento perpetuo dell’occhio. Questa mostra rappresenta certamente un’occasione unica per conoscere un grande esponente dell’arte contemporanea ed un grande imprenditore della moda.