Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Arts
June 24, 2025
in
Arts
June 24, 2025
0

Katherine Hepburn star del “Cinema ritrovato” a Bologna

Nella rassegna anche 11 film della diva e un documentario biografico

Massimo CutòbyMassimo Cutò
Katherine Hepburn star del “Cinema ritrovato” a Bologna

Katharine e Spencer Tracy in "Woman of the year" del 1942

Time: 4 mins read
Ci sono le bobine del western muto La goccia scarlatta (The scarlet drop), girato da John Ford nel 1918 per l’Universal. Della pellicola ambientata allo scoppio della Guerra di Secessione americana si conoscevano solo i 32 minuti conservati nel Getty Images Archive, l’intera pizza è saltata fuori da un magazzino di Santiago del Cile in demolizione. Il personaggio chiave è un antieroe, anticipatore della visione sociale del regista, politicamente scorretto e già maturo stilisticamente. Ci sono i film d’esordio di Lubitsch, Billy Wilder, Hitchcock e Kubrik. C’è Jean Gabin nel dramma borghese La verità su Bébé Donge, un Simenon senza Maigret. E ancora l’enigma David Lynch, iI technicolor sperimentale Duello al sole, la versione restaurata di Incontri ravvicinati del terzo tipo.
Tutto luccica nel programma del “Cinema ritrovato”, rassegna promossa dalla Cineteca di Bologna (fino al 29 giugno) alla riscoperta di maestri riconosciuti, interpreti d’eccezione, classici dimenticati. Ma il clou della kermesse sono undici film più un documentario biografico: protagonista è Katharine Hepburn, stella dello spettacolo fra il 1928 e il 1994, record di 12 candidature e 4 premi Oscar. Chi era? Ai giovani va spiegato che viaggiava davanti al suo tempo e alle altre dive di Hollywood. Judy Garland, Lana Turner, Bette Davis, Claudette Colbert, Vivien Leigh, Joan Crawford, Norma Shearer: nessuna della sua generazione portò sullo schermo se stessa più di lei. Certo il fascino ambiguo di Garbo e Dietrich fu una cesura nel cinema degli anni Trenta: icone anticonformiste, costruirono abilmente il proprio algido mito di femme fatale. Katha no, era un pensiero politico ardente sotto i riflettori.
Sylvia Scarlett (Il diavolo è femmina), con Cary Grant
Sostituì la gonna con i pantaloni palazzo, femminista in un’epoca che rifiutava la parità. Audace e controcorrente, emanava un furioso senso di indipendenza. Con quel corpo elastico era bellissima quanto androgina: la sensualità partiva dalla testa colpendo al cuore uomini famosi (e donne altrettanto celebri, secondo il gossip). L’American Film Institute l’ha messa al primo posto fra le più grandi di sempre: “Ci sono donne e donne, e c’è Kate. Ci sono attrici e attrici, e c’è Hepburn”, era la sintesi di Frank Capra.
Nata nel 1907 ad Hartford nel Connecticut, era la seconda di sei fratelli in una famiglia che discuteva di educazione sessuale e diritti. Il padre Thomas, urologo, fu assertore della profilassi pubblica contro le malattie veneree. Quanto alla madre Katharine Marta Houghton, era una suffragetta sulle barricate per la contraccezione, l’aborto e la maternità responsabile. La piccola Katha l’accompagnava alle manifestazioni, distribuendo palloncini con lo slogan: “Voto alle donne”. E intanto cresceva e nuotava nel lago di fronte casa, si tuffava dal trampolino, montava a cavallo, tirava di scherma, giocava a golf e a tennis, girava in bici. Un’acrobata. Diceva di sé ragazza: “Ero un maschiaccio” e lo è stata fino all’ultimo. “In un certo senso ho sempre vissuto come un uomo”, ammetteva. Del resto nel ’35 avrebbe affrontato il ruolo di Sylvia Scarlett travestita da Sylvester, giocando sulla doppia identità: il titolo italiano del film è Il diavolo è femmina, definizione perfetta per lei.
Allergica alle regole – “se le segui ti perdi metà del divertimento” – entrò al college ma venne sospesa per aver fumato in camera. Tuttavia nel ’28 si laureò in storia e filosofia, sposò Ludlow Ogden Smith (matrimonio durato sei anni, mutato in amicizia), debuttò a Broadway. Un agente di Hollywood la portò da George Cukor che le fece un provino restando impressionato: “C’era questa strana creatura, diversa da qualsiasi cosa avessi mai sentito”, commentò. Così chiese alla RKO di assecondarne la richiesta temeraria: una paga settimanale di 1500 dollari. La semisconosciuta prese il volo.
1940, la locandina di "Scandalo a Filadelfia" ("The Philadelphia Story")
1940, la locandina di “Scandalo a Filadelfia” (“The Philadelphia Story”)

Nel 1933 vinse l’Oscar per La gloria del mattino, disertando la premiazione come avrebbe fatto nel ’68 (Indovina chi viene a cena?), nel ’69 (Il leone d’inverno) e nell’82 (Sul lago dorato). Era però una protagonista divisiva e il successo l’abbandonò. “Non riuscivo a piacere al pubblico”, avrebbe spiegato nel docufilm-confessione All about me del 1993. Passata da un flop all’altro, venne definita “veleno per il botteghino”. Dorothy Parker, da critico del New Yorker, scrisse: “Sul palco è capace di recitare tutta la gamma delle emozioni dalla A alla B”. Scontava le risposte provocatorie, il no agli autografi, lo stile fuori registro. “Volevo disperatamente essere una star, egoista fino al midollo”, avrebbe riflettuto molti anni più tardi. Ma risalì aggrappandosi alla dote peculiare: il coraggio. Accettò in A woman rebels il ruolo di Pamela che sfida le convenzioni con un figlio illegittimo, omaggio alle idee materne. E il fidato Cukor le cucì il ruolo dell’ereditiera Tracy Lord in Scandalo a Filadelfia: “Katie, tutto è perdonato”, fu il tono delle recensioni (nel 1956 divenne l’ultimo film di Grace Kelly nel remake-musical High Society con Bing Crosby, Frank Sinatra e Louis Armstrong).

Finché nel ’42 arrivò La donna del giorno, primo dei nove film con Spencer Tracy. All’incontro preliminare Hepburn, scarpe con tacchi a spillo, lo fissò: “Temo di essere troppo alta per lei, signor Tracy”. Il produttore Mankiewicz sigillò la tregua: “Non preoccuparti, ti accorcia lui”. Lo scambio di battute ricalca il battibecco di una screwball comedy, genere brillante fra il comico e il romantico che vide Hepburn mattatrice accanto a Cary Grant e Jimmy Stewart, diretta da George Stevens, Capra, Howard Hawks. Fu l’inizio di una cruciale relazione professionale e sentimentale, duello sul set e nel ménage quotidiano interrotto nel ’67 per la morte di Tracy, malato di cuore. Stramazzò a terra con in mano una tazza di tè in cucina, lei ancora a letto, 17 giorni dopo lo stop alle riprese di Indovina chi viene a cena? di Stanley Kramer.

“Indovina chi viene a cena?”, ultimo film prima della morte di Spencer Tracy: Hepburn vinse l’Oscar nel 1968
Il film metteva alla prova una coppia progressista e altoborghese, di mezza età, davanti alla realtà – posta dalla figlia – della questione razziale e dei matrimoni misti. Nodo sciolto dal monologo capolavoro di Tracy, che supera il copione e diventa palpitante dichiarazione d’amore alla compagna: “Vecchio? Sì. Idiota? Sicuramente. Ma posso dire che i ricordi sono ancora qui, chiari, intatti, indistruttibili. E resteranno qui anche se arriverò a 110 anni”. Conclude guardando gli occhi lucidi di Katha: “Se ciò che provano questi due esseri è anche solo la metà di quel che abbiamo provato noi… allora è tutto”.
Hepburn se n’è andata nel 2003 a 96 anni, nella villa dei genitori a Old Saybrook. Continuava a fare i lavori domestici: “Gli Oscar sono una bella cosa, ma non servono a molto quando si tratta del bucato”, ironizza nel docufilm mentre stende i panni sull’erba. Non ha avuto figli (“sarei stata una pessima madre”) e non credeva all’aldilà. Leggendo copioni in poltrona ha aspettato la scritta The End sui titoli di coda: “Non ho paura di morire, dev’essere bellissimo come una lunga dormita”.
Share on FacebookShare on Twitter
Massimo Cutò

Massimo Cutò

Giornalista, classe 1957, ha svolto tutta la sua carriera tra Resto del Carlino e Quotidiano Nazionale. È nato a Pescara ma vive e lavora a Bologna da molti anni. Ogni volta che arriva in piazza Maggiore non si rassegna a una domanda senza risposta: perché qui non c'è il mare?

DELLO STESSO AUTORE

Katherine Hepburn star del “Cinema ritrovato” a Bologna

Katherine Hepburn star del “Cinema ritrovato” a Bologna

byMassimo Cutò
Georges Simenon, il romanziere dietro la porta chiusa

Georges Simenon, il romanziere dietro la porta chiusa

byMassimo Cutò

A PROPOSITO DI...

Previous Post

La Valle dei Libri comincia dal Po: attraverso i borghi della Val Trebbia

Next Post

Croce Rossa, operatore ucciso a Gaza, è il quinto

DELLO STESSO AUTORE

Sinner battuto, è Alcaraz il nuovo re del Roland Garros

Sinner, il giorno in cui il talento non è bastato

byMassimo Cutò
Sinner battuto, è Alcaraz il nuovo re del Roland Garros

Sinner battuto, è Alcaraz il nuovo re del Roland Garros

byMassimo Cutò

Latest News

Trump arrivato nei Paesi Bassi per il vertice Nato

Trump all’Aia tra autopromozione e adulazione

byMassimo Jaus
I democratici al Congresso pronti allo shutdown “anti-Trump”

Tutti gli ostacoli che bloccano il “Big Beautiful Bill” di Trump

byMassimo Jaus

New York

In Brooklyn, a Drag School Resists Trump with Glitter and Queer Courage

In Brooklyn, a Drag School Resists Trump with Glitter and Queer Courage

byZoe Andreoli
"Sfera con sfera” di Arnaldo Pomodoro nel piazzale del Palazzo di Vetro, sede delle Nazioni Unite a New York. Donata dal governo italiano nel 1996. Foto: United Nations / Public Domain.

È morto Arnaldo Pomodoro, lo scultore della sfera davanti all’ONU

byMonica Straniero

Italiany

Comincia dall’aperitivo italiano la Bar Convent Brooklyn, la fiera dei liquori

Comincia dall’aperitivo italiano la Bar Convent Brooklyn, la fiera dei liquori

byFederica Farina
Italy on Madison, la facciata della sede dell’Italian Trade Agency trasformata per tre giorni in una casa italiana.

Erica Di Giovancarlo (ITA): “Italian lifestyle è un modo di vivere”

byMonica Straniero
Next Post
Croce Rossa, uccisi a Gaza due membri del nostro staff

Croce Rossa, operatore ucciso a Gaza, è il quinto

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?