Sono solo tre, ma riempiono la sala. Silenziosi, luminosi, magnetici. Sono Mistress and Maid della Frick Collection, The Love Letter dal Rijksmuseum e Woman Writing a Letter with Her Maid dalla National Gallery of Ireland. Tre capolavori di Johannes Vermeer (1632–1675) riuniti per la prima volta nella mostra Vermeer’s Love Letters, in scena alla rinnovata Frick Collection di New York fino al 31 agosto. Una rassegna raccolta e poetica, ma già destinata a conquistare pubblico e critica.

È la prima esposizione allestita dopo il restauro di cinque anni (costato 220 milioni di dollari), e non poteva esserci riapertura più sofisticata. Vermeer è oggi uno degli artisti più amati e riconoscibili, ma la sua fama è recente: dimenticato per oltre due secoli, la celebre Ragazza con l’orecchino di perla fu battuta all’asta nel 1881 per soli due fiorini.
La produzione di Vermeer è limitata e preziosa: solo 37 opere gli sono attribuite con certezza, sei delle quali incentrate sul tema della lettera. In tre di queste compare una cameriera, figura che introduce una dinamica narrativa e relazionale inedita nella pittura dell’epoca: non c’è solo la donna e la sua interiorità, ma un rapporto, uno scambio, una tensione emotiva che vibra tra silenzi e sguardi.
In Mistress and Maid (1666-67), acquistato da Henry Clay Frick poco prima della sua morte, la signora alza lo sguardo dalla lettera con un’espressione intensa, le dita sfiorano il mento, la bocca socchiusa. La cameriera le porge un foglio, forse sussurra qualcosa, la bocca è socchiusa.

In The Love Letter, dipinto pochi anni dopo, la signora è interrotta mentre suona la cetra: lo sguardo è preoccupato, mentre la cameriera sorride con complicità. Il formato è più piccolo, le pennellate più decise.
Infine, in Woman Writing a Letter with Her Maid, la tensione è interiore: la cameriera, ormai fuori dal dialogo, attende in silenzio mentre la padrona scrive assorta.
Queste opere raccontano molto più di quel che mostrano. Il tema epistolare, in voga nei Paesi Bassi tra il 1650 e il 1670, riflette una società sorprendentemente alfabetizzata: l’Olanda era un paese prospero, vivace nella stampa e nella lettura, dove persino le domestiche spesso sapevano leggere e, talvolta, scrivere. Una modernità sorprendente, riflessa nella poetica di Vermeer.
Love Letters è la prima mostra newyorkese dedicata al maestro di Delft dal 2001. Alla Frick si possono ammirare anche Officer and Laughing Girl e Girl Interrupted at Her Music, mentre altre cinque opere di Vermeer sono esposte nelle sale del vicino Metropolitan Museum, offrendo al visitatore un percorso immersivo nella pittura del grande artista seicentesco.
Vermeer è delicato nel mostrare l’intima quotidianità della vita olandese. Ma basta uno sguardo, il gesto sospeso di una mano, da lui dipinti, a riempire un racconto senza tempo.