Entra in scena ed inizia la festa. Anche se è sdraiato su un carro, circondato di donne servienti in grande agitazione e in grande omaggio. Si prende la scena con voce potente e interpretazione perfetta. Davide Luciano è Il Barbiere di Siviglia al Metropolitan di New York, gestualità sanguigna e furbacchiona, canto chiaro e forte, trascina il teatro, 4000 persone, in applausi entusiasti.
“È la sensazione più bella del mondo – ci confida all’indomani di uno spettacolo – cantare davanti a questo pubblico non ha prezzo. Gli americani vengono per divertirsi, per godere, non solo per giudicare e fa una grande differenza. Per me è un sacrificio venire a New York, significa stare molto lontano dalla mia famiglia, ma ne vale assolutamente la pena. Quando 10 anni fa ho fatto il provino per venire qui avevo 27 anni, ero agli inizi e tremavo, e quando mi hanno detto che mi scritturavano non per un’opera ma per due, è stata la realizzazione di un sogno. Per molti il sogno è cantare a La Scala per me era il Met.”

Davide Luciano ha cantato già a Dresda, Berlino, Vienna, Amsterdam, Madrid, nonché ai festival di Pesaro, Macerata, Verona, Glyndebourne e Salisburgo. Ci è arrivato in salita come dice lui, da Benevento, e dalla strada.
“Per me da ragazzo esisteva solo la musica, avevo studiato pianoforte al conservatorio ma avevo mollato a tredici anni, non avevo pazienza, mi piaceva solo suonare nei locali e giocare a rugby. Mio padre mi ha convinto ad andare a lezione, mi ha detto con la musica puoi guadagnare bene. E io sono andato e sono subito scappato. E a casa ho detto ai miei: andateci voi! Quando hai 19 anni e sei un ragazzo che vive per strada, suona la chitarra, va nei centri sociali, fa la lotta comunista, e pure con i capelli un po’ rasta, se entri in un’aula di conservatorio dove ti parlano di disciplina, una vita da monaco per il canto, scappi. Poi però ho avuto la grande fortuna di trovare questo maestro speciale (Gioacchino Zarrelli ndr) che mi ha affascinato con le sue lezioni e un mese o due dopo mi ha portato al San Carlo di Napoli. E’ stata una illuminazione, la musica e il canto mi sono arrivati nell’anima.”

Luciano è uno straordinario Figaro – scrive il New York Classical Review – con una voce ricca e penetrante. Davide Luciano è uno standout performer….- commenta Backtrack – con il suo affascinante baritono alto e dizione impeccabile non ha avuto alcuna difficoltà nel numero più popolare dell’opera, lo scioglilingua “Largo al factotum”. L’aria più celebre e difficile dell’opera di Rossini che il Met ha nella sua pagina instagram (https://www.instagram.com/reel/DIppcZ3xOce/).
“Vengo da una famiglia molto umile – continua Luciano – Mia madre aveva 17 anni quando sono nato, i miei erano ragazzini, ho avuto un problema serio alla nascita, sono cresciuto a Benevento, una realtà difficile come lo è in genere il sud d’Italia. In questi anni mi sono confrontato con colleghi stupendi che venivano da New York, Vienna, Berlino, per i quali era normale quello che per me era incredibile, e che mi sono dovuto conquistare e questo mi dà veramente tanta soddisfazione. Una soddisfazione che trasmetto a mio figlio”
Un figlio….
“E’ nato in un momento critico della mia vita: avevo 23 anni, ero al terzo, quarto anno di conservatorio e non sapevo se insistere con il canto o passare a insegnare o cosa. La nascita di mio figlio mi ha dato la forza di provare a essere il meglio possibile, mi ha spinto a fare il concorso più importante in Italia. Il mio maestro non mi considerava pronto, io ho insistito e per fortuna è andata bene. Poi ho fatto l’Accademia Rossiniana, ho cominciato a lavorare e mi sono portato mio figlio sempre dietro finché non è cominciata la scuola dell’obbligo. Ora vive con i miei a Benevento.
Questa sua esperienza, aver conquistato il successo partendo da zero, che padre la fa essere?
“Diversamente da me, lui ha un padre con una professione nel mondo, ma io ci tengo che si guadagni tutto da solo. Lo amo tanto, ci abbracciamo e baciamo come una mamma con il figlio, ma so anche essere molto severo con lui.
Parliamo di Figaro, un ruolo che ha interpretato molto: lo sente affine?
“Ho cominciato a cantarlo a Berlino, dove ho fatto un’audizione a 25 anni che è andata benissimo, non ero mai stato all’estero, e il teatro mi ha subito scritturato, mi ha dato molta fiducia. Figaro fa quindi parte della mia vita, artistica ma anche privata, perché lo sento vicino dal punto di vista psicologico. Non lo considero un semplice burlone, come si penserebbe dalla cavatina iniziale, ha qualcosa di più profondo. È come un supereroe americano, uno Spiderman, che nella vita quotidiana sembra come tutti, in realtà ha dei superpoteri. Figaro ha delle qualità che gli permettono di emergere, lui e il conte quando dialogano sono alla pari, eppure Figaro non appartiene all’aristocrazia, si è conquistato questo ruolo con la sua intelligenza, scaltrezza, uso della parola. Il suo personaggio trasmette quindi un messaggio di dignità umana, di amore.
Al Met ha anche interpretato spesso La Boheme, ma Marcello non ha la stessa potenza di Figaro….
Puccini ha scritto per i tenori e per i soprani fondamentalmente, Marcello è un bel ruolo, simpatico, ma vocalmente e come personaggio fai fatica a farlo emergere. Solo in Tosca Puccini ha creato un ruolo incredibile per il baritono, che è Scarpia, e lo farò l’anno prossimo. Ma in generale quando interpreti un personaggio non stai solo eseguendo delle note belle, ma porti una verità sulla scena che è qualcosa di più.
Ha parlato dell’impegno in Tosca il prossimo anno quali sono gli altri progetti?
Mi fermo questa estate, di solito vado al festival di Salisburgo e all’Arena, ma quest’anno ho deciso di stare con la famiglia, riprendo a settembre per Falstaff a Vienna, poi Macbeth al festival Verdi di Parma. Mi sto preparando già da un po’: è un ruolone incredibile, vocalmente difficilissimo e teatralmente pure, un ruolo che fa tremare tutti i baritoni, e pure me, poi torno a New York per La Boheme, che è un ruolo che mi diverte, non mi stanca troppo, e che metto all’interno di una stagione per rifiatare un po’, poi farò Don Carlo, il repertorio francese a Vienna con I Pescatori di Perle, tante cose….
Il barbiere di Siviglia al Met con Davide Luciano il 3 e 8 maggio
Cast · Giacomo Sagripanti · Isabel Leonard · Aigul Akhmetshina · Lawrence Brownlee · Jack Swanson · Davide Luciano · Andrey Zhilikhovsky · Nicola Alaimo.