Il presidente del Centro Studi Internazionale Federico II, Giuseppe Di Franco, presenta le attività dell’ente. Anche manager della cultura, esperto in marketing culturale e regista di eventi, Di Franco realizza progetti a livello internazionale dedicati alla diplomazia e all’interconnessione culturale e alla diffusione dell’arte, della cultura e della storia.
Qual è stata la motivazione principale dietro la creazione del Centro Studi Federico II e quali obiettivi si prefigge di raggiungere?
“Ho sempre avuto una grande ammirazione per l’imperatore Federico II ancor oggi considerato una delle figure più avvincenti e affascinanti della storia. Inoltre, da una ricerca approfondita mi sono reso conto che non esisteva in Sicilia un Centro Studi dedicato a Federico II, bisognava dunque attivarsi per istituire un centro studi come il nostro, impegnato a far conoscere, anche alle nuove generazioni, la figura di questo grande personaggio della Storia. Ed è proprio per questo motivo che nel dicembre del 2021 abbiamo costituito il Centro Studi Internazionale Federico II. Il centro studi, oltre a essere un’istituzione privata senza fini di lucro, ha tra i suoi scopi quello di promuovere i valori di dialogo interculturale e multiculturale, di tolleranza e di apertura al mondo, valori questi senza i quali un multilateralismo, necessario per costruire ponti ideali tra i popoli, non potrebbe esistere né funzionare.
“La governance del Centro Studi è composta dal consiglio direttivo e dal comitato tecnico scientifico presieduto dal Dott. Goffredo Palmerini (giornalista, saggista e scrittore) e composto dalle seguenti personalità: Cav. Prof. Hafez Haider, Dott. Stefano Vaccara, Dott.ssa Avv. Maria Cristina Pensovecchio, Dott.ssa Ilaria Costa, M° Salvatore Caputo, M° Maria Luisa Macellaro La Franca, M° Diego Cannizzaro, Architetto Flora Mondello, Dott.ssa Cristina Di Silvio”.

Come pensa che il Centro Studi Federico II possa contribuire al mantenimento e alla diffusione dell’eredità culturale di Federico II di Svevia nel contesto contemporaneo?
“Promovendo iniziative e progetti a livello regionale, nazionale e internazionale collegati alla storia, agli ideali e alla cultura di Federico II. È doveroso ricordare che lo “Stupor Mundi” oltre a essere stato uno dei più grandi imperatori della storia fu anche un grande statista, studioso di letteratura, poesia, filosofia e delle belle arti, grande innovatore nel campo del diritto ed eccellente diplomatico di livello internazionale, sempre aperto al dialogo multiculturale, di tolleranza e di apertura soprattutto verso il mondo arabo”.
Qual è il ruolo del dialogo interculturale e della tolleranza all’interno delle iniziative promosse dal Centro?
“Il ruolo del dialogo interculturale e della tolleranza è fortemente legato alla diplomazia culturale, strumento questo indispensabile per imprimere uno slancio decisivo alla valorizzazione del retaggio storico, del patrimonio artistico, culturale, formativo e linguistico del nostro Paese nel mondo. Inoltre per mezzo della diplomazia culturale, si amplificano i messaggi positivi o correttivi che sono funzionali alla tutela dell’immagine e dell’interesse nazionale facendo leva sull’attrazione del proprio retaggio per favorire la comprensione, combattere i pregiudizi, contrastare le campagne di disinformazione e la propaganda ostile, costruire fiducia e promuovere la collaborazione. Promozione culturale e relazioni culturali internazionali sono fondamentali per promuovere il soft power volgendo lo sguardo verso nuove frontiere e verso la necessità di rinnovare. Prevediamo nuovi e inediti progetti (attualmente in fase di studio) ed in collaborazione con partner internazionali. Soprattutto puntiamo, con il nostro contributo di idee, relazioni e progetti, a promuovere e far crescere il nostro soft power.
“Considerate che altri Paesi del mondo, grazie anche al contributo di istituzioni private e all’impegno da loro profuso in attività e iniziative promosse, hanno fatto dei progressi incredibili in termini di promozione del proprio soft power. La Corea del Sud è diventata prima trend setter in Asia, con il cinema, la musica, l’arte, le fiction, persino con la cucina, poi negli Stati Uniti e adesso anche in Europa. Aprite la piattaforma Netflix e vedete quanta Corea c’è; oppure, se volete togliervi una curiosità, visitate un Istituto di Cultura coreano, anche quello di Roma. Anche la Turchia si sta avvicinando a quei livelli.
“In campo culturale la differenza tra le risorse economiche disponibili e destinate per fini culturali è talmente macroscopica da essere quasi imbarazzante quando ci si paragona ad altri partner europei. In Italia abbiamo un bilancio annuo di 160 milioni, (anno 2023) di cui centotrenta per spese fisse e contributi obbligatori. In Germania la cifra è esattamente dieci volte tanto, della Francia è meglio non parlare”.

Può fornire qualche esempio di come il Centro ha favorito la collaborazione tra diverse istituzioni culturali, nazionali e internazionali, per promuovere la cultura siciliana e italiana?
“Abbiamo promosso e realizzato in Italia, Francia, Slovacchia, Austria e negli USA progetti in sinergia con importantissime istituzioni pubbliche e private tra le quali: il Circolo del Ministero degli Esteri a Roma; l’Ambasciata d’Italia a Vienna; Maison France – Italie con sede a Bordeaux; il Senato della Repubblica a Roma; le Nazioni Unite sede di New York; con il Vaticano e in particolare con l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro”.

Quali sono le iniziative del Centro Studi Federico II che ritiene abbiano avuto un impatto più significativo sulla promozione della cultura siciliana e italiana a livello internazionale?
“Il progetto internazionale “For Culture Worldwide” presentato a New York presso la sede dell’ONU dal 28 al 31 Marzo 2023 su invito delle Nazioni Unite e della Rappresentanza permanente d’Italia e dell’Ambasciatore Maurizio Massari. È stata un’esperienza straordinaria e gratificante che ci ha permesso di interagire con ambasciatori e delegati nonché con i rappresentanti di istituzioni pubbliche e private del mondo accademico, della scuola del sociale, della cultura con sede a New York. Inoltre dal 2024 il Centro Studi ha realizzato e presentato in anteprima mondiale il 17 Giugno a Roma presso il Circolo del Ministero degli Affari Esteri una nuova e prestigiosa onorificenza, l’AUGUSTALE, la moneta della Pace. Riprodotta artigianalmente in fusione e in ottone dorato viene assegnata ad altissime personalità che si sono distinte. Venne introdotta da Federico II nel 1231 ed è considerata una delle monete più famose e più belle del Medioevo europeo. Il 17 Giugno 2024 è stata in anteprima consegnata ai seguenti ambasciatori: Giulio Terzi di Sant’Agata, Gaetano Cortese e Umberto Vattani.
“Nel contesto delle nostre future iniziative sono previste collaborazioni con prestigiose istituzioni culturali e diplomatiche in Italia e all’estero per realizzare iniziative di alto livello culturale, socio culturale e storico e la consegna di onorificenze federiciane tra le quali il prestigioso Premio Internazionale Federico II giunto alla V° edizione”.