Il documentario GEN_, diretto da Gianluca Matarrese e scritto insieme a Donatella Della Ratta, racconta il lavoro del Dr. Maurizio Bini, ginecologo e specialista in endocrinologia presso l’ospedale Niguarda di Milano. Ogni giorno, Bini accoglie pazienti che affrontano percorsi complessi: coppie che cercano di avere un figlio attraverso la fecondazione assistita e persone transgender che desiderano allineare il proprio corpo alla loro identità di genere. Due realtà apparentemente distanti, ma accomunate da un desiderio profondo: affermare chi si è davvero.
Il film, presentato al MoMA di New York nell’ambito del Doc Fortnight Festival, dopo essere passato dal Sundance Film Festival, porta lo spettatore dentro gli spazi della sanità italiana, dove burocrazia e pregiudizi possono trasformare un percorso medico in una prova di resistenza. “Ogni paziente arriva qui con un carico di speranze e domande difficili”, racconta Bini. “E troppo spesso la risposta non dipende solo dalla medicina”. Il documentario segue il suo lavoro quotidiano, alternando momenti di dialogo con i pazienti a riflessioni più ampie su scienza, etica e società.
In Italia, la procreazione medicalmente assistita è regolata da una delle normative più restrittive d’Europa: la legge 40/2004. La fecondazione eterologa è vietata per single e coppie omosessuali, e persino le coppie eterosessuali infertili devono affrontare numerosi limiti. “Ogni richiesta che ricevo è, in fondo, la stessa”, dice Bini nel documentario. “Fino a che punto possiamo spingerci per realizzare ciò che desideriamo?”. Molti pazienti si trovano davanti a un bivio: aspettare anni tra trafile burocratiche e costi proibitivi o partire per un paese dove ciò che in Italia è un’eccezione altrove è la norma. “Non è solo una questione di possibilità economiche”, osserva Matarrese. “È un equilibrio fragile tra speranza e frustrazione, tra il diritto a scegliere e la sensazione di dover sempre giustificare la propria scelta”.
