Nella notte tra domenica 23 e lunedì 24 febbraio, il Shrine Auditorium di Los Angeles ha ospitato la 31ª edizione dei SAG Awards, Screen Actors Guild Award, uno dei premi più prestigiosi nel mondo del cinema e della televisione, poiché gli attori premiano i colleghi per le loro performance. Kristen Bell, padrona di casa, ha condotto la serata, mentre l’industria cinematografica e televisiva ha seguito con attenzione ogni premiazione, cercando indizi su ciò che potrebbe accadere agli Oscar.
Jane Fonda, 87 anni, ha ricevuto il Life Achievement Award, regalando al pubblico un discorso appassionato e senza filtri. Ha difeso il valore dell’empatia, sottolineando: “Non è debolezza né essere woke. Essere woke significa semplicemente che ti importa degli altri”. Ha celebrato la forza dei sindacati e ha espresso solidarietà verso coloro che sono stati licenziati dall’Amministrazione Trump, pur senza citarla esplicitamente. Ha ricordato la resistenza di Hollywood durante il maccartismo e ha concluso con un appello appassionato: “Non possiamo isolarci. Dobbiamo restare uniti, aiutare i vulnerabili e costruire una visione ispiratrice per il futuro”.
Nel mondo del cinema, Conclave ha conquistato il premio per la miglior performance collettiva, mentre Timothée Chalamet ha vinto il premio per il miglior attore protagonista con A Complete Unknown. “La verità è che sono stati cinque anni e mezzo della mia vita”, ha dichiarato Chalamet. “Ho messo tutto me stesso nel ruolo di questo artista incomparabile, il signor Bob Dylan, un vero eroe americano. È stato un onore della vita interpretarlo”. Ha aggiunto: “La verità è che sono davvero alla ricerca della grandezza. So che la gente solitamente non parla così, ma voglio essere uno dei grandi”.
Ma il vero momento da standing ovation è stato quello di Demi Moore, premiata come miglior attrice protagonista per The Substance. Dopo aver vinto anche il Golden Globe, ha dichiarato, visibilmente emozionata: “Questo ruolo è stato una sfida enorme, ma anche un viaggio incredibile”. Tra i premiati della serata, anche Kieran Culkin, miglior attore non protagonista per A Real Pain, e Zoe Saldaña, miglior attrice non protagonista per la sua performance in Emilia Pérez.

migliore attore protagonista agli SAG Awards, Press Room, Shrine Auditorium, Los Angeles, California. Credit: Lisa O’Connor/Shutterstock
Anche la televisione ha avuto il suo momento di gloria. Shogun ha dominato con numerosi riconoscimenti, tra cui il miglior ensemble in una serie drammatica e il premio alla miglior attrice per Anna Sawai. Sul fronte della commedia, Only Murders in the Building ha vinto il premio per il miglior cast, con Martin Short premiato come miglior attore. La concorrenza per il titolo di miglior attrice comica era agguerrita, ma Jean Smart ha avuto la meglio. “La commedia è una sfida continua, e questo riconoscimento lo dedico a tutti i miei colleghi che mi hanno supportato”, ha commentato l’attrice.
Nelle categorie dedicate alle serie limitate e ai film TV, Jessica Gunning ha brillato con Baby Reindeer, conquistando il premio per la miglior attrice, mentre Colin Farrell ha trionfato come miglior attore per The Penguin. Infine, un riconoscimento speciale per gli stunt, con The Fall Guy e Shogun che hanno dominato rispettivamente le categorie cinematografiche e televisive, a conferma di quanto il lavoro dietro le quinte stia diventando sempre più apprezzato e riconosciuto. Una serata che ha celebrato il talento in ogni sua forma, lasciando intravedere le prime crepe di una corsa agli Oscar ancora tutta da scrivere.