L’attesa è finalmente terminata, la 75° edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo è partita senza tanti giri di parole. Carlo Conti, al timone del Festival dopo le 5 edizioni con Amadeus ha subito annunciato il primo artista in gara ovvero Gaia con Chiamo io chiami tu in outfit color cipria in stile gotico, con un brano che è già un tormentone e che affronta il tema delle incomprensioni, da superare per non perdersi. Subito dopo arriva sul palco Francesco Gabbani con Viva la vita che con il suo solito sorriso propone una canzone allegra ma dal significato profondo che invita a vivere la vita in ogni sua forma, un brano classico lontano dalle novità che in genere ha sempre portato al festival.
Ispirandosi alle parole di Ezio Bosco ovvero che la musica si fa insieme, Carlo Conti ha chiamato sul palco gli amici di una vita; il primo ad arrivare è Gerry Scotti che racconta di come si sia sentito importante nel contesto Rai e manda un “ vi voglio bene” a tutte le maestranze e dirigenze che gli hanno dimostrato tanto calore. Ed è così che Gerry finalmente realizza un sogno che si porta avanti da quando era all’oratorio, quello di fare il primo lancio di una canzone a Sanremo e annuncia Rkomi con Il ritmo delle cose. Gerry porta i fiori e bacia l ‘artista scherzando sul suo look a petto nudo ricorda come sua mamma gli raccomandasse la maglietta della salute. Con Se ti innamori muori , elegantissima, Noemi fa sfoggio della sua potente voce graffiata donando forza alla ballad d’amore.
La seconda amica di Carlo Conti, che lui stesso definisce sorella, che condivide il palco è Antonella Clerici che si palesa con un abito argentato luccicante al punto da far indossare gli occhiali da sole ai due co conduttori. Arriva il pirata Irama che canta una canzone un po’ scontata in pieno suo stile ma senza quella incisività che ha segnato le sue ultime partecipazioni a Sanremo. Subito dopo il palco viene riempito da tutto il ritmo e l’energia dei Coma Cose che freschi di matrimonio, non sbagliano un colpo regalando alle radio con Cuoricini l’ennesimo tormentone fatto bene. E’ il momento poi di Cristicchi che canta Quando tornerai bambina, dedicata alla madre malata di Alzheimer e fa commuovere tutto il teatro che si alza in piedi per una canzone che va dritta come un pugno allo stomaco. A stemperare il clima struggente ci pensa Marcella Bella che con un fisico invidiabile ed una voce inconfondibile dà vita ad una performance energetica anche se ci si sarebbe aspettato qualcosa di più dal suo atteso ritorno. Clerici annuncia un elegantissimo Achille Lauro in smoking che con Incoscienti giovani conquista l’Ariston rubando applausi prolungati e molto sentiti.
A sorpresa irrompe all’Ariston il Santo Padre, Papa Francesco che invia un video messaggio parlando della guerra come sconfitta per l’umanità. Per la prima volta un Papa all’Ariston, ed è così che questa edizione Sanremo è già entrata nella storia. Viene accolto con un lungo e caloroso applauso. A questo punto Carlo Conti chiama sul palco due artiste, una palestinese e una israeliana, Noa e Mira Awad per cantare in arabo ed ebraico Imagine, dedicando questo brano ai bambini che vivono in Paesi in guerra. Dopo l’esecuzione assistiamo ad una vera e propria standing ovation e all’adesione ideale del pubblico al messaggio di pace e fratellanza che ci hanno voluto regalare. Come ha promesso il direttore artistico, quest’anno i messaggi sociali saranno diffusi senza i classici monologhi ma attraverso le canzoni.
Torna per la sesta volta al Festival Giorgia annunciata da Gerry Scotti con La cura per me che senza dubbio esalta la sua vocalità confermandosi la voce più bella di questa edizione del Festival, con un look sofisticato ma sexy al punto giusto
Gerry Scotti racconta che Carlo Conti è riuscito nell’impresa di fargli mettere la cravatta e annuncia un irriverente Willy Peyote che canta Grazie ma no grazie accompagnato da due coriste bravissime sul palco, seguito dall’infuocata Rose Villan che in abito rosso porta con Fuorilegge un po’ di pepe e sensualità all’Ariston che tiene il ritmo battendo le mani.
Il primo super ospite è Lorenzo Jovanotti che inizia la sua performance fuori dall’Ariston con le sue 100 batterie che invadono l’Eni carpet. Ed è così che il terremoto Jovanotti si lancia letteralmente fra il pubblico dell’Ariston e canta con loro un medley sorprendente dei suoi maggiori successi, cambiando le parole adattandole al Festival e al momento storico. E dopo aver fatto ballare tutti dichiara che il Festival di Sanremo è proprio bello, come il capodanno, la Pasqua il Natale e dichiara anche di essere un grande fan di San Francesco e come faceva lui, chiama il suo corpo fratello asino e racconta come si sia azzoppato diventando un po’ bionico e un po’ fotonico dopo il suo grave incidente.
Jova presenta Gimbo Tamberi: “uno che ha alzato l’asticella” e con lui dà vita ad un toccante monologo sulla vita di Franco Bolelli, filosofo che ci ha lasciato circa 5 anni fa. Il campione azzurro di salto in alto racconta della cocente delusione alle Olimpiadi ma annuncia a gran sorpresa e tra la gioia del pubblico che ci riproverà e da appuntamento a Los Angeles 2028.
Carlo Conti e Jovanotti esprimono tra la commozione un ricordo di Sammy Basso amico di entrambi, il giovane attivista con una malattia genetica scomparso da poco. Archiviata l ‘esibizione del super ospite si palesa come una vera diva Antonella Clerici dorata e luccicante che presenta Olly che torna a Sanremo per la seconda volta con Balorda Nostalgia e che offre una esibizione decisamente convincente.
Con la sua quarta volta a Sanremo, Elodie scende le scale con un abito argentato e sofisticato,canta Dimenticarsi alle 7 circondata da un alone magnetico che ricorda le atmosfere che ci aveva abituato Anna Oxa . Shablo e il suo gruppone di cantanti rap ,trap, pop, mandano in confusione un po’ il pubblico a causa del mix di generi che il brano La mia parola propone anche se il pezzo risulta essere decisamente originale e interessante. Si susseguono speditamente i cantanti e tra gli applausi viene annunciato il veterano Massimo Ranieri che con Tra le mani un cuore esegue in modo impeccabile una canzone che però, a primo ascolto, non sembra sia un pezzo indimenticabile.
Tony Effe, un Franco Califano moderno dedica la canzone in romanesco alla sua citta: Damme na mano e in completo bianco con faccia da bravo ragazzo propone una versione di sé abbastanza lontana dalla sua immagine consueta come anche il pezzo si discosta molto dal suo repertorio. Serena Brancale, diretta dalla sorella canta Anema e core e fa scatenare il pubblico con un ritmo coinvolgente. Annunciato da Clerici come un raffinato cantautore in gara sul palco dell’ Ariston, un poetico Brunori sas con l’albero delle noci canta la canzone più lunga della kermesse e riscuote applausi scroscianti. Alla 5 partecipazione tornano i Modà con un Checco infortunato essendo scivolato durante le prove . Non ti dimentico, in pieno stile Modà, niente di nuovo-
Clara torna per la seconda volta a Sanremo, dopo aver vinto l’anno scorso Sanremo giovani portando Febbre e brilla nel vero senso della parola sia per l‘abito luccicante sia per l’esibizione. Tocca poi a Lucio Corsi che si è svelato la vera sorpresa del Festival con la sua Volevo essere un duro: regala una esibizione che si rivela giustissima anche nella presenza scenica. Torna Fedez con lenti che rendono gli occhi completamente neri a mò di alieno, canta Battito in abito elegante e con un esecuzione drammatica e sentita parla della depressione.
Esponente della nuova scuola genovese al suo primo Festiva, Bresh canta La tana del granchio. E’ la volta poi della più giovane cantante in gara, la 19enne Sarah Toscano che con la sua Amarcord e un look che ricorda i cartoni animati giapponesi porta a casa una discreta esibizione seguita da Joan Thiele che imbracciando una chitarra porta a Sanremo la canzone meno sanremese e forse anche meno radiofonica, ma per questo originale rispetto alla generale omologazione degli stili. Rocco Hunt si ripresenta dopo una decina d’anni di assenza al Festival con un brano che parla del disagio sociale dei ragazzi dei sobborghi napoletani spesso violenti, convince la platea che già dopo poco canta con lui il ritornello della canzone Mille vote ancora.E dopo di lui è la volta di Francesca Michielin, anche lei infortunata alla caviglia a causa di una caduta, che dopo aver risolto qualche piccolo inceppo tecnico, regala una bella esibizione con voce cristallina. Con chi fai l’amore dei The Kolors chiude la carrellata delle 29 canzoni in gara, cassa dritta e tormentone assicurato per questo gruppo che regala spensieratezza ed energia: promessa mantenuta.
Lo show chiude intorno alle 1,30 sforando solo di qualche minuto l’orario annunciato e lasciando spazio al dopo festival che si tiene fuori dall’Ariston. Prima di chiudere la serata i tre conduttori annunciano i 5 artisti primi in classifica, ma in ordine sparso : Giorgia, Brunori, Corsi, Lauro e Cristicchi, votati dalla sala stampa e dalle radio.