Duecentottanta anni di storia alle spalle e ora si ritrova a dover far fronte a più di 1,8 miliardi di debiti. La casa d’aste Sotheby’s non sembra vivere il suo momento migliore: secondo il Wall Street Journal, durante una riunione, alcuni dirigenti di alto livello hanno espresso una certa preoccupazione sulla capacità dell’azienda di pagare in tempo i propri dipendenti. Il proprietario, Patrick Drahi, il franco-israeliano miliardario a capo anche della multinazionale di telecomunicazioni Altice, non se la sta passando meglio.
Da una parte, Drahi sta cercando di saldare il debito da 60 miliardi di dollari che ha accumulato con Altice. Dall’altra, per quanto riguarda Sotheby’s, nonostante la casa d’aste nell’ultimo anno abbia guadagnato circa 7 miliardi di dollari, il proprietario sta rinviando i pagamenti ad alcuni dei suoi spedizionieri d’arte, conservatori e personale. Tanto che le fonti del Wall Street Journal hanno dichiarato che la scorsa primavera anche i senior sono stati pagati con delle cambiali al posto della retribuzione prevista. Non solo. La casa d’aste sta posticipando alcune delle vendite più importanti della stagione per reperire materiale con il budget limitato che si ritrova e cercare di convincere i collezionisti a parteciparvi comunque.
Nel tentativo di salvarsi, l’azienda ha avanzato un accordo da 1 miliardo di dollari per la vendita di una quota al fondo sovrano di Abu Dhabi ADQ. Proposto il 9 agosto, dovrebbe concludersi entro la fine dell’anno.
L’amministratore delegato di Sotheby’s, Charles Stewart, ha silenziato le voci del malcontento, definendole esagerate. Le obbligazioni dell’azienda, secondo l’AD, che sono rimbalzate di prezzo dopo l’annuncio del salvataggio di ADQ, sono la prova che Sotheby’s ha superato ogni preoccupazione.