Oleh Sentsov è un regista, ma non stava pensando a fare un film sulla guerra. Non esattamente. L’ucraino – che combatte nell’esercito di Kiev e ha passato diversi anni in carcere come prigioniero politico in Russia – ha ritrovato per caso un’ora e mezzo di filmato della sua GoPro: novanta minuti girati dalla camera un giorno che i soldati bloccati in trincea cercavano di organizzare l’evacuazione di un gruppo di commilitoni feriti.
Le immagini sono mosse, turbate: Sentsov le ha trovate per caso controllando l’archivio sulla GoPro, non sapeva che quel giorno fosse rimasta accesa. Qui un assaggio con il trailer:
“Stavo per cancellare tutto quando ho trovato quel file e ho capito che avevo in mano un’immagine della guerra com’è davvero: brutta, incomprensibile, stupida” ha detto Sentsov in un’intervista al quotidiano Guardian. “È difficile chiamarlo esattamente un film. Un film dovrebbe essere progettato, montato. Questo è un documento di guerra, filmato per caso”.
Sentsov è nato in Crimea ed era stato arrestato dalle autorità russe con l’accusa di terrorismo dopo l’annessione della penisola nel maggio 2014. Condannato nel 2015 a 20 anni di carcere dopo un processo considerato da molti una vera farsa, è stato liberato nel 2019 in uno scambio di prigionieri. Dopo l’invasione su larga scala russa ha messo in pausa la carriera artistica e adesso è un tenente dell’esercito ucraino.
Il video di Real è stato filmato quasi esattamente un anno fa e sarà proiettato per la prima volta al festival del cinema di Karlovy Vary in Repubblica Ceca questo mese. Le immagini confuse, il sonoro spezzato e inframmezzato dal rumore dei proiettili cattura il terrore e la noia della vita sul fronte.
Real non sta solo per “vero”. Era la posizione dove erano bloccati i soldati feriti: sta per “Real Madrid”, perché le postazioni in battaglia portano il nome di squadre di calcio. Quella di Sentsov è “Marseille”, un’altra vicina è “Chelsea”. “Una postazione ha un nome, o un numero” spiega il regista, “ma i nomi si ricordano meglio delle coordinate”.