Remake del film belga del 2018 Duelles di Olivier Masset-Depasse, a sua volta un adattamento cinematografico del romanzo del 2012 Dietro l’odio, Mothers’ Instinct di Benoît Delhomme, è ambientato nei sobborghi degli anni ’60 nell’era JFK in cui le donne sono dissuase dalle prospettive di carriera e incoraggiate a rimanere a casa per essere mogli e madri, prima di tutto, e tenute a debita distanza dalla vita dei loro mariti. Il film è uscito in Italia il 9 maggio e dovrebbe uscire negli Stati Uniti entro l’anno; la data non è ancora stata annunciata.
Celine, Anne Hathaway, e Alice, Jessica Chastain conducono vite che sono l’immagine speculare l’una dell’altra. Entrambe sono impeccabili nei loro vestiti color pastello così come i loro giardini. Ognuna ha un figlio piccolo della stessa età, grandi amici e compagni di scuola.

Alice ha un passato di malattia mentale mentre Céline ha affrontato problemi durante la gravidanza. Un giorno Alice nota dalla finestra di casa sua che Max, il figlio di Céline, si sta sporgendo pericolosamente dal balcone. Il tentativo disperato di evitare l’inevitabile caduta si trasforma in una corsa straziante ad ostacoli: l’aspirapolvere troppo rumoroso impedisce a Celine di sentire le urla di avvertimento dell’amica, la siepe del giardino è troppo altra per farsi strada velocemente fino alla casa di Celine. Le scene che seguono sono l’incubo peggiore di ogni genitore. Il tragico incidente lascia una madre in lutto a interrogarsi sull’integrità dell’altra. Come in un thriller psicologico, la minaccia della follia è nell’aria, nulla è esattamente come sembra mentre inizia una guerra psicologica tra le due ex amiche fatta di dubbi e paure che l’una proietta sull’altra.

Dopo una lunga e illustre carriera come direttore della fotografia, Mothers’ Instinct segna il debutto dietro alla macchina da presa di Benoît Delhomme. Il regista ha dichiarato più volte di essersi ispirato a Hitchcock, a Lynch ma anche al melodramma di Douglas Sirk e alle donne femministe della serie Mad Men. Le interpretazioni di Chastain e Hathaway, amiche da dieci anni, da quando si sono incontrate sul set di Interstellar di Christopher Nolan, sono il vero punto di forza del film. Chastain incarna perfettamente l’ideale della casalinga anni ’60. Conserva un contegno impeccabile, con le labbra serrate, anche quando le cose le sfuggono di mano. Hathaway alterna momenti di dolore intenso a una compostezza fredda, simile a quella di Jackie Kennedy dopo l’assassinio del marito.
Alcuni potrebbero vedere il film come misogino, un tentativo di denigrare uno degli istinti più potenti delle donne e di trasformarlo in uno strumento di distruzione. Inizialmente, osserviamo le dinamiche disfunzionali in due famiglie di stampo patriarcale. Da una parte, c’è Alice che si trova in conflitto tra il desiderio di tornare al suo lavoro di giornalista e il senso di colpa che prova nei confronti del figlio per quello che il marito percepisce come un “abbandono”. Dall’altra parte, c’è Céline la cui identità è interamente legata al ruolo di madre tanto da perdere ogni riferimento dopo la morte del figlio.

Nel procedere della trama, le due donne emergono gradualmente come figure dominanti mentre i loro mariti scivolano ai margini. I comportamenti e le scelte delle protagoniste provocano emozioni contrastanti e fuori sincrono in un panorama cinematografico che fatica a conquistare spazi liberi in cui esplorare le sfumature più oscure della moralità femminile. La coppia offre una moltitudine di emozioni tra follia, rabbia, dolore e paura, inizialmente covate sotto un forzato decoro
Il pubblico, avvezzo a schemi narrativi convenzionali che tendono a semplificare e ridurre le donne a stereotipi unidimensionali, si ritrova spiazzato di fronte a una sconcertante novità: un film che sfida il mito della maternità perfetta. Anche se il finale è un curioso pastiche di immaginario horror e umorismo campy, nel senso di “non posso credere che abbiano fatto questo”, Mothers’ Instinct trasforma ciò che solitamente viene idealizzato come un atto di amore e sacrificio in un terreno pericoloso, capace di inghiottire l’essenza stessa della donna.