Negli ultimi anni, abbiamo avuto l’impressione che i designer si siano preoccupati soprattutto di inseguire tendenze, e con un occhio agli introiti. Questo significa che, in generale, si è perso il senso dello spettacolo che definisce proprio le passerelle e la moda, sia nei vestiti che nel modo in cui vengono presentati.
Fortunatamente, si può contare su Thom Browne – attuale presidente del CFDA, incaricato di chiudere la New York Fashion Week il giorno di San Valentino – dimostratosi showman straordinario, capace di portare in passerella il teatro, l’immaginazione e la fantasia pura.



Per la sua sfilata – show, pardon – dell’autunno 2024 al The Shed di Hudson Yards, Thom Browne ha debuttato con una collezione ispirata a The Raven di Edgar Allen Poe, corredata di una lettura della poesia recitata da Carrie Coon, – attrice TV delle serie drammatiche Leftovers e Fargo – per tutta la durata della sfilata.

Anna Wintour, e le regine dell’R&B—Janet Jackson and Queen Latifah sedute af ianco l’una dell’altra in prima fila. Il maxi piumino nero posto al centro della piazza innevata che fungeva da passerella – palcoscenico, anzi – si è animato quando la modella Anna Cleveland è uscita impostando la scena, in un certo senso, e dalla cui gonna sono usciti quattro bambini.


I look a seguire: corvi neri su un cappotto bianco, “Nevermore” stampato sul retro delle giacche di tweed, la pelle, ad esempio, che (grazie a trattamenti speciali) è apparsa come se fosse stata graffiata dagli artigli di un uccello, e le maglie scomposte. Nonostante gli abiti fossero scuri (grande novità per Browne, il nero) non si sono addentrati troppo in territorio gothic.



È stata più di una sfilata quella in chiusura della New York Fashion Week, si è assistito ad una vera narrazione. Le modelle hanno camminato lentamente su un pavimento coperto da una polvere simile alla neve – a coprire un grande spazio rettangolare- e alcune sono tornate intorno agli alberi al centro del set, muovendosi in modo orchestrato e poetico.

Una collezione particolarmente elegante, senza tempo e con una alta sartorialità, che è ciò per cui Browne è meglio noto. Il suo nome è altresì sinonimo di nastro con le strisce di colore rosso, bianco e blu ma questa volta l’americano ha virato introducendo il nero.
In altre parole, Thom Browne ha definito la possibilità di trovare la luce nell’oscurità.