Alla galleria Peter Freeman, Inc è ora visitabile la prima mostra negli Stati Uniti dell’artista italiana Elisabetta Benassi. L’esibizione, dal titolo “The Drowned World”, rimarrà aperta fino al 9 marzo 2024. Benassi è la prima artista italiana vivente ad essere rappresentata dalla galleria e la seconda, insieme allo scultore Medardo Rosso, a far parte della scuderia di artisti di Peter Freeman, Inc.
Elisabetta Benassi è nata a Roma, dove tutt’oggi vive e opera: i suoi lavori sono stati esposti in tutto il mondo, inclusa la Biennale di Venezia. Per le sue opere, l’artista ricorre all’uso dell’installazione, del video e della fotografia come dispositivi per creare forti suggestioni emotive e domande nello spettatore.
Le sue installazioni raccolgono i riferimenti della tradizione artistica e culturale per esplorare, attraverso le tracce della memoria collettiva, le tematiche di una società contemporanea costantemente alla ricerca di una sua identità. Tutte le opere presenti in mostra sono state appositamente create per l’occasione.

La mostra è stata concepita dall’artista come un paesaggio da attraversare all’interno della galleria: uno scavo da cui emergono i fossili di un mondo scomparso. All’ingresso si trova Study for Michelangelo’s Head, un teschio di giraffa in bronzo a grandezza naturale che poggia su uno sgabello da laboratorio. L’opera è stata recentemente selezionata dal Museo Nazionale Romano per essere installata nel Chiostro di Michelangelo alle Terme di Diocleziano.
Al centro della galleria è appesa una copia della prima edizione del romanzo ecologico The Drowned World di J.G. Ballard del 1962, da cui deriva il titolo della mostra. Sparsi per la stanza ci sono quattro carelli metallici da fonderia con al di sopra teschi di animali ingranditi sostenuti da una gabbia, come a ricordare i dispositivi di fissazione esterna utilizzati in campo medico per mantenere stabili le ossa fratturate.
Anche questa mostra dimostra la capacità di Benassi di integrare riferimenti del passato con il nostro presente attraverso un dialogo incentrato su uno sguardo ironico, a tratti provocatorio ma mai dissacrante.