Arriva finalmente anche nei cinema italiani Poor Things, la geniale favola nera del greco Yorgos Lanthimos che a Venezia in settembre ha vinto il Leone d’Oro e che da allora miete successi: Golden Globe come miglior commedia e miglior attrice nella categoria per Emma Stone; 11 candidature ai Bafta (i British Academy Film Awards) che saranno consegnati il 18 febbraio, e altrettante per gli Oscar che saranno consegnati il 10 marzo a Hollywood. Per la statuetta dorata, è in lizza fra l’altro nelle categorie miglior film, miglior regista, miglior attrice, miglior attore non protagonista (Mark Ruffalo), miglior sceneggiatura non originale.
Tanto sesso in questo film, tanta Emma Stone sbattuta dall’avvocato Duncan Wedderburn che la inizia al piacere – se è così bello perché la gente non fa sempre e solo questo si chiede dopo tre rapporti consecutivi mentre lui stremato giace sul letto e lei ne vuole ancora – sbattuta in tutte le posizioni possibili da tutti gli uomini che passano nella Parigi dei bordelli di fine ‘800 dove lei sceglie di andare per guadagnare così la sua libertà – un solo uomo ti possiede o ti uccide è il ragionamento che fa sul piroscafo al suo compagno di avventura, l’avvocato interpretato da Mark Ruffalo, prima di lasciarlo.
Cosa sarebbe una donna se venisse lasciata crescere libera dalle convenzioni, è la domanda che si è posta Emma Stone quando Yorgos Lanthimos – autore anche di La Favorita e The Lobster – le ha parlato del film mentre insieme giravano La Favorita e quando ha accettato di farlo e produrlo.

Tratto dal romanzo omonimo di Alasdair Gray del 1992, Poor Things racconta di una giovane affogata nel Tamigi riportata in vita dallo scienziato Godwin Baxter (Willem Dafoe) grazie al trapianto del cervello del neonato che aveva in grembo. Bella ha il corpo di una donna bellissima e l’intelletto di una bambina. Il mondo è tutto da scoprire. “Mi interessava lo sviluppo di una mente da zero, libera da ogni pregiudizio, costrizione, regola. Rispetto al romanzo originale abbiamo tolto alcune strutture ingabbianti ma siamo rimasti fedeli all’idea.” La mente però è quella di una donna e cosa succederebbe se una donna fosse libera di esplorare il suo piacere? “Il sesso è intrinseco al romanzo e quindi al film e Emma ne era consapevole” spiegava Lanthimos alla stampa a Venezia. “Il film non poteva essere “pudico” perché avrebbe completamente distorto il personaggio e la storia, dovevamo essere certi che Emma non nutrisse alcuna vergogna del suo corpo. La cosa speciale fra me ed Emma è che abbiamo fatto 4 film insieme siamo quindi in comunicazione perfetta, ci capiamo senza bisogno di parlarci. Non appena iniziavo a descrivere quello che avremmo dovuto fare lei diceva: certo è Bella, faremo quello che dobbiamo fare.” Per le scene di sesso è stata chiamata una consulente intima, Elle McAlpine: “all’inizio questa nuova figura professionale è sembrata quasi minacciosa a molti registi – ha detto Lanthimos – ma funziona e come accade sempre se sei con una persona capace ci lavori bene e lei ha reso tutto più semplice per tutti.”

Emma Stone è sicuramente centrale nel film, che ha la creatività di Lanthimos, la magistrale interpretazione di Dafoe, specializzato in ruoli dannati, da Van Gogh al custode di The Lighthouse, e altri ancora indietro nel tempo, ma senza la sua recitazione pazzesca della bambina che cresce senza coordinazione di movimenti e di parola e con la ingenuità affascinante di una creatura libera da ogni condizionamento, il film non reggerebbe. Ha perfezionato il suo accento inglese ai tempi de La Favorita, e da quando Lanthimos le ha parlato di Poor Things ha pensato al ruolo sviluppandolo con il regista. La sua danza folle squinternata, squilibrata, totalmente istintuale insieme a Mark Ruffolo è sicuramente un pezzo da Oscar.
Girato a Budapest in una Londra vittoriana ricostruita, così come le altre tappe del viaggio di Emma, da Lisbona, ad Alessandria, Parigi, il film è una invenzione scenica continua, gli animali con il corpo di uno e la testa di un altro, la carrozza a motore con la testa di cavallo, ed anche effetti speciali, dall’uso del fish eye, al grandangolo e così via. “Cerco di sperimentare – ha spiegato Lanthimos – potrei in futuro fare qualcosa di molto semplice perché la storia lo richiede ma in questo film ho voluto creare un mondo per Bella, per i suoi occhi e questo ci ha portato a creare tutto in studio e filmare in modo accentuato, il bianco e nero, il colore, tutto in modo diverso.”
Interpretato anche da Ramy Youssef e Jerrod Carmichael Poor Things esce in Italia dal 25 gennaio 2024; in America è arrivato nelle sale l’8 dicembre, rated R ovvero vietato ai minori di 17 anni non accompagnati da adulti.