Negli Stati Uniti, il terzo venerdi del mese di dicembre appartiene ad una precisa tradizione, non particolarmente elegante. Parliamo del National Ugly Sweater Day, la giornata dedicata al “brutto” maglione natalizio.
L’ultima creazione, che fa arricciare il naso costa circa 40 mila dollari. È il maglione più costoso realizzato finora e l’idea è di un londinese di 33 anni, Aidan Liban, che ha utilizzato seta italiana e pietre Swarovski. A quanto pare Liban ha impiegato 3.000 ore per realizzare la maglia, lavorata interamente a mano. L’ugly sweater in questione ha più di 150 diamanti, quasi 2.000 cristalli e filo d’oro a 24 carati. Un nuovo record, visto che esiste un precedente detentore: il rivenditore di abbigliamento Tipsy Elves (Elfi Brilli) nel 2016, in collaborazione con Swarovski, ne realizzò uno con Babbo Natale a cavalcioni su un unicorno.
“Incrostato” con 24.274 cristalli, fu messo in vendita a circa 30 mila dollari. Maglie brutte, in particolare strampalati e spesso ingombranti maglioni fatti ai ferri con risultati discutibili dal punto di vista estetico esistono da quando si parla del concetto di moda. A tal proposito va presa in considerazione l’origine di questo capo, che sembra attribuito ai Paesi Scandinavi. Le anziane erano solite realizzare maglioni in lana pesante e dalle tonalità vistose per i pescatori che, in caso di caduta accidentale nelle acque gelide, potessero essere facilmente e velocemente ritrovabili.
Tuttavia, negli anni Ottanta gli ugly sweater, nello specifico a tema natalizio, hanno fatto un vero e proprio debutto nel mercato di massa. Grazie, sembra, a Bill Cosby, mister Huxtable de The Cosby Show (I Robinson) apparso in scena con un maglione che di primo acchito sembrò un oltraggio ai fashionisti di tutto il mondo. L’ugly Christmas jumper di Cosby era dello stilista olandese Kus van der Akker che, da allora ne ha commercializzati a migliaia. Da cult degli Ottanta, il maglione di Natale il decennio successivo subì un declino, visto quale capo nemmeno lontanamente simpatico.
Fino al 21esimo secolo, quando due signori di Vancouver, in Canada diedero nuovo gas al trend. I canadesi ebbero l’idea di organizzare la prima festa, ufficiale, di ugly sweater natalizi per raccogliere fondi in aiuto ad un amico malato di cancro. Il successo del party casalingo aprì la strada a eventi simili in tutto l’emisfero settentrionale. Feste, da intime e in famiglia, sono passate a grandi eventi, per lo più a scopo benefico. Save the Children da diversi anni organizza il Christmas Jumper Day, ad esempio. Ovviamente, i bizzarri maglioni di Natale ogni anno innescano gare di competizione, a chi scova l’obbrobrio.
In tanti ricorderanno la scena del film Il diario di Bridget Jones in cui Mark Darcy (Colin Firth) ad un pranzo di Capodanno, si presenta a Bridget (Renee Zellweger) indossando un maglione a collo alto verde bosco al centro del quale faceva capolino un alce con tanto di naso rosso. Era il 2001, nel frattempo, il maglione dal tono discutibile è diventato un must di stagione per tanti.
Così dal giocatore di basket Lebron James a Beyoncè con la versione maxy-cardigan, dallo stilista di Louis Vuitton Pharrell William a Hillary Clinton, il trend persiste e ha convinto quasi tutti prendendo piede in tutto il mondo. È facile notare persone che indossano gli ugly sweater durante il mese di dicembre, o li sfoggiano meramente il giorno di Natale, in coppia o con tutta la famiglia. Con il passare degli anni dal maglione realizzato ai ferri, dunque, accidentalmente pacchiano, in commercio sono arrivati i modelli volutamente kitch: dalle renne a Babbo Natale, con scritte di messaggi a tema, i maglioni si presentano colmi di applicazioni a mò di abete, decorati con palline, campanellini e ghirlande; e addirittura con musiche di stagione incorporate. Brutto o di tendenza?