Andrés de Fonollosa, noto con il nome di battaglia Berlino, è un personaggio così iconico de La Casa di Carta che produttori e sceneggiatori hanno deciso di dedicargli uno spin-off, come un abito su misura, composto da 8 episodi che saranno disponibili su Netflix dal 29 dicembre 2023. “Che sia un leader dal fascino misterioso è indubbio. La sua intelligenza è un motore potente, ma la sua imprevedibilità, anche a livello emotivo, lo rende affascinante” spiega Pedro Alonso a proposito del suo personaggio. Arrivato a Roma per la première evento del prequel dedicato a Berlino,l’attore galiziano ha sfilato sul red carpet romano con due dei suoi nuovi compagni di set, Tristán Ulloa, professore filantropo e consigliere di Berlino, e Michelle Jenner, che interpreta Keila, genio dell’ingegneria elettronica. Nel pomeriggio Alonso ha incontrato i fan sulla terrazza del Pincio, e cantato Felicità di Al Bano, brano che conclude la serie.

Berlino è un individuo egocentrico, una sorta di sociopatico pericoloso, con gusti eleganti, uno sguardo enigmatico e profondo. Non ha bisogno di pronunciare una parola perché il suo carisma si avverte al primo colpo d’occhio. Ma cosa ha reso così affascinante il personaggio più controverso e moralmente ambiguo della serie, tanto da meritare una serie tutta sua?
La prima stagione di Berlin, racconta come Andrés de Fonollosa, il freddo, calcolatore e tagliente truffatore e ladro di gioielli, si evolve nell’enigmatico criminale de La Casa di Carta. La nuova storia è ambientata nel passato sfumato del personaggio, prima che si unisca al Professore, che poi si scopre essere suo fratello minore. In breve, vedremo un nuovo ciclo della sua vita prima del colpo alla Zecca di Stato spagnola. Con lui, una nuova banda e una malattia nemmeno immaginata, e un nuovo complicatissimo colpo da organizzare.
“Berlino è perfetto per essere collocato in un altro universo” spiega ancora l’attore, “questa è una serie con una propria identità”. Mentre nella serie originale erano presenti esplosioni, sparatorie, ferite, morte, violenza fisica e psicologica, lo spin-off si rivela una commedia romantica ambientata a Parigi. I toni scuri, gli ambienti cupi e una regia che fa di tutto per dare l’idea di un mondo in cui la luce è un lontano ricordo, cedono il passo a spazi più familiari.

“Attraverso il ruolo del cattivo, il ladro cinico, spietato e disperato, lo spettatore può identificarsi e esplorare il suo lato oscuro a distanza di sicurezza. Nel prequel, si scoprire che il suo modo di amare è fuori dagli schemi: dietro al narcisismo, egocentrismo e arroganza si cela un cuore ferito” precisa ancora Alonso. “E poi, come in molte serie, è più facile schierarsi a favore di qualcuno che è molto attraente o ha capacità cognitive superiori: e Berlino ha entrambe le caratteristiche”.
La serie spagnola originale, lanciata nel 2017, è diventata nel giro di una stagione vero e proprio fenomeno globale – accaparrata da Netflix che l’ha poi allungata ben oltre le previsioni originali. È la rinascita di Robin Hood, un moderno fuorilegge che non usa più arco e frecce. Un ribelle che non deve necessariamente essere un uomo cattivo, ma può diventare un eroe sfidando le norme per proporre una società più giusta ed egualitaria. La Casa di Carta presenta un gruppo di ladri guidati da un cervello incomparabile, il Professore, che, lungi dall’essere considerati cattivi, generano speranza nella società.
Nello spin-off , il confine tra il bene e il male diventa ancora più sfumato. Berlin sarà diviso tra avventure libertine ed emozioni profonde, rappresentando appieno la filosofia secondo la quale ogni uomo nasce buono e giusto, e se diventa ingiusto, la causa va ricercata nella società che corrompe il suo stato originario di purezza.