Ci è arrivato anche lui, qualche mese dopo Mick Jagger: Keith Richards, chitarrista e autore di tanti successi dei Rolling Stones, compie 80 anni il 18 dicembre. Circola voce che stia festeggiando con la famiglia con un safari in Africa, un trip esotico di ultralusso con la moglie Patti Hensen e le figlie Theodora e Alexandra, entrambe celebri modelle (Sir Mick Jagger in luglio aveva organizzato un festone con trecento invitati). D’altronde, è anche il suo quarantesimo anniversario di matrimonio.
”Dobbiamo cominciare a preoccuparci di che mondo lasceremo a Keith Richards” dice uno dei tanti meme che circolano sui social e accennano alla possibile immortalità dell’artista nonostante l’uso e l’abuso di sostanze, dal tabacco all’alcol a cose meno scontate. “Ecco Keith Richards che fuma una sigaretta che ha acceso col Big Bang” scrive un altro umorista del web; alcune vignette sono di pessimo gusto ma il tema è lo stesso per tutti. Keith Richards è qui fra noi nonostante tutto, inclusa una serie di accidenti medici.

Membro fondatore dei Rolling Stones con Mick Jagger e Brian Jones nel 1962, appassionato di blues, sperimentatore musicale (fu lui a infondere il reggae nel rock del gruppo), celebre chitarrista, simbolo del binomio genio& sregolatezza: non ha mai fatto mistero di aver consumato fino all’eccesso ogni tipo di droghe, alcol, sesso, sigarette – in continui tour de force sul palcoscenico. Dichiara però di aver smesso di consumare droghe illegali dal 2006, perché la qualità delle sostanze sul mercato è troppo bassa. “Ci vuole un fisico bestiale”, cantava Luca Carboni. Proprio in quell’anno, Richards fu ricoverato in Nuova Zelanda per una commozione cerebrale rimediata mentre si arrampicava su una palma da ccco. Operato al cervello, è tornato alla vita normale.
Ma al di là della dichiarata affinità con sostanze stupefacenti, Richards dopo una ventina d’anni di relazioni tormentate – fra cui quella con la modella Anita Pallenberg, da cui ebbe tre figli – mette la testa a posto incontrando Patti Hensen nel 1979: si sposano quattro anni dopo, appunto il 18 dicembre 1983, giorno del quarantesimo compleanno di Keith; lei ne aveva ventitré
Oltre all’attività con lo storico gruppo (con Mick Jagger ha scritto per esempio successi come I can’t get no satisfaction, Paint It Black, Sympathy for the Devil) ha pubblicato quattro album da solista. Le chitarre sono la sua passione: ne possiede oltre un migliaio. “Più si suona lo strumento meno lo si conosce” confessava in ottobre alla BBC. “Continua a farti delle domande, non hai mai tutte le risposte”.
A smentire la sua inossidabilità è arrivata l’artrite, che però non gli dà troppo fastidio: “Sicuramente ha cambiato il modo in cui suono ma non ho dolori. Se rallento è più per l’età. Ma la chitarra ti mostra sempre come fare – quando dico ‘questo non riesco più a farlo’, lo strumento ti dimostra che c’è un altro modo, un dito va da un’altra parte della tastiera, si apre un’altra porta. Si impara sempre”. Impara da quando cominciò a comporre con Jagger invece di limitarsi alle cover: “fu uno shock, un’epifania, scoprire che avevo un dono e non lo sapevo”.
Belli e dannati, e ancora in piedi, anche se il batterista Charlie Watts se ne è andato nel 2021 (sostituito da Steve Jordan). Gli Stones si preparano a tornare in tournée. Il pubblico li aspetta.