Un’intossicazione acuta da ketamina: così è morto annegato Matthew Perry, Chandler Bing in Friends. Lo dicono le 29 pagine dell’autopsia effettuata dall’ufficio del medico legale della contea di Los Angeles. Altri fattori che hanno contribuito alla morte includono un oppiode, la buprenorfina, che però non era a livelli tossici, e un grado moderato di cardiopatia coronarica (il restringimento delle arterie coronariche).
Matthew Perry fu trovato senza conoscenza in una piscina della sua casa di Los Angeles nel pomeriggio del 28 ottobre. La morte dell’attore ha provocato un’ondata di shock in tutto il mondo fra gli innumerevoli fan della sitcom che andò in onda dal 1994 al 2004. Perry aveva pubblicato un anno prima un’autobiografia, Friends, amanti e la Cosa Terribile, parlando con franchezza dei suoi problemi di dipendenza da farmaci e alcol e dei gravissimi guai di salute che gli avevano provocato (incluse molteplici operazioni all’apparato digerente). I suoi cinque colleghi sul set di Friends hanno pubblicato ognuno il proprio necrologio sui social – ma in un’azione coordinata – e hanno partecipato ai funerali, svolti in forma privatissima.
La ketamina è un anestetico dissociativo che induce una perdita di risposta non solo agli stimoli del dolore, ma anche all’ambiente circostante, e genera una sensazione di dissociazione della mente dal corpo. Secondo l’autopsia, il livello presente in un’arteria centrale di Perry era di 3271 milligrammi per libro, mentre la quantità necessaria per un’anestesia generale va da 1.000 a 6.000 milligrammi per litro.
Non si sa come Perry avesse assunto la sostanza. Ce ne erano solo tracce nello stomaco. L’impietoso referto indica che l’attore riceveva infusioni periodiche endovenose di ketamina a scopi medici per la terapia di ansia e depressione, ma l’ultima risaliva a una settimana e mezzo prima della morte, e il medico annota che la quantità presente nel corpo “non poteva dipendere dall’infusione poiché l’emivita della ketamina”, il tempo perché la concentrazione di una sostanza nel sangue si riduca della metà, “è di tre o quattro ore”.
Il referto conclude che la morte è accidentale – cosa già indicata dalle prime indagini della polizia di Los Angeles – e ricorda che la ketamina è considerata anche una “droga ricreativa” principalmente per i suoi effetti allucinatori e psichedelici.