Appena due giorni fa, il Corriere della Sera le aveva dedicato un’intervista in cui Marina Cicogna raccontava amori e passioni della sua lunga vita. La storica produttrice del cinema italiano, prima ad affermarsi in un ambiente che era prettamente maschile, si è spenta a Roma a 89 anni.
Cicogna produsse alcuni importanti film italiani come Metti, una sera a cena di Giuseppe Patroni Griffi e Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, di Elio Petri, Oscar 1971 per il miglior film straniero. La sua straordinaria esperienza e carriera sono state raccontare nel 2021 nel film documentario Marina Cicogna. La vita e tutto il resto di Andrea Bettinetti.
Era nata nel 1934, Marina Cicogna Mozzoni Volpi di Misurata, donna libera e anticonvenzionale. “Mi sento più bella ora che da giovane” confidava Cicogna sul Corriere della Sera a Valerio Cappelli, fra un gossip e l’altro, un ricordo e l’altro; quella volta che Gianni Agnelli le entrò in camera e sollevò il lenzuolo del suo letto per verificare se Lex Barker, cinque volte Tarzan al cinema, fosse davvero bello come si diceva; la leggendaria relazione durata vent’anni con Florinda Bolkan; la vita dopo la diagnosi di cancro; la storia con la compagna (e figlia adottiva) Benedetta Gardona, che le è stata vicino fino all’ultimo.
E soprattutto il cinema: quando non andò purtroppo a Los Angeles a ritirare l’Oscar; gli inizi dorati (suo nonno, il conte Giuseppe Volpi, governatore della Tripolitania, fondò il festival di Venezia nel 1932: da lui prese il nome la Coppa Volpi. Suo padre, il conte Cesare Cicogna Mozzoni, co-produsse Ladri di biciclette di Vittorio De Sica nel 1948), la vita nel jet-set e nella Roma degli anni Sessanta; gli impegni di produttrice in proprio e la fatica per farsi prendere sul serio. Ricordi che si possono ritrovare nell’autobiografia Ancora spero, uscita quest’anno per Marsilio.