Amici, colleghi di scrittura, fonte reciproca di influenza. Se James Joyce non fosse arrivato a Trieste nel 1904 – giovane ribelle in fuga dall’Irlanda e dalle pressioni dell’educazione cattolica – forse Italo Svevo non avrebbe mai pubblicato il suo capolavoro, La coscienza di Zeno, uscito nel 1923 quando aveva sessant’anni. Se Svevo non avesse assunto Joyce come insegnante d’inglese, fra i due non si sarebbe sviluppato quel rapporto padre-figlio spirituale che l’irlandese descrisse nell’Ulisse, fra Leopold Bloom e Stephen Dedalus. Sartre li annoverava fra i tre grandi innovatori del primo Novecento (il terzo è Marcel Proust).
Dei rapporti densi e importanti fra i due si parla alla sede dell’Istituto Italiano di Cultura di New York, 686 Park Avenue, giovedì 2 novembre alle 6, presentando il libro del professor Enrico Terrinoni La vita dell’altro. Joyce e Svevo: un’amicizia geniale uscito per Bompiani lo scorso agosto (qui per registrarsi all’evento).
Un giovane irlandese cattolico che amava l’Italia; un commerciante di mezza età , ex bancario, di ascendenza ebraica e profonda autoironia. Ammiravano gli scritti reciproci, passeggiavano e discutevano; Svevo spesso aiutava Joyce prestandogli denaro; Joyce ebbe modo di ricambiare aiutando Svevo a raggiungere fama internazionale.
Enrico Terrinoni, ordinario di Letteratura inglese all’Università per Stranieri di Perugia e docente distaccato presso il Centro Interdisciplinare ‘B. Segre’ dell’Accademia Nazionale dei Lincei, ha vinto numerosi premi per le sue traduzioni di opere di Joyce, Wilde, Orwell, Shaw, Hawthorne e molti altri: ha tradotto lavori del presidente irlandese Michael D. Higgins. Ha scritto fra l’altro Occult Joyce. The Hidden in Ulysses (2008), James Joyce e la fine del romanzo (2015), Oltre abita il silenzio. Tradurre la letteratura (2019) e Su tutti i vivi e i morti. Joyce a Roma (Premio della Giuria – Premio Francesco De Sanctis; Premio della Giuria – Premio Viareggio-Rèpaci). La sua edizione annotata bilingue dell’Ulisse (Bompiani 2021) ha vinto il Premio internazionale Capalbio per la traduzione nel 2022.