“Mi colpisce e peggio ancora mi spegne” il noto attore Gérard Depardieu non ci sta e respinge al mittente le accuse di stupro e violenze sessuali: attraverso una lettera aperta indirizzata al quotidiano Le Figaro racconta la sua verità. Lo scorso luglio, il divo francese è stato accusato per la 14esima volta di aggressione a scopo sessuale: quest’ultimo episodio si aggiunge a una lunga lista di denunce, dopo che già a suo carico era avvenuta un’incriminazione per un presunto stupro
Nella breve lettera indirizzata al giornale, Depardieu si è limitato a parlare delle accuse di stupro e violenza sessuale legate a una causa del 2018, depositata da Charlotte Arnould, figlia di amici che avrebbe denunciato di essere stata abusata per ben due volte. Nella sua ricostruzione dei fatti l’attore spiega “una donna è venuta da me una prima volta, entrando nella mia stanza di sua volontà. Oggi afferma di essere stata stuprata. C’è tornata una seconda volta, ma fra noi non c’è mai sta costrizione o violenza. Questa donna voleva che io cantassi con lei delle canzoni di Barbara”, la celebre cantautrice francese, che subì abusi da parte del padre, “al Cirque d’Hiver: non avendo accettato sono stato denunciato”.
Secondo quanto riportato dai media in questi ultimi anni, le violenze di cui Depardieu è accusato sarebbero avvenute sui set di almeno 11 film e altri luoghi all’aperto. Molte delle donne coinvolte avrebbero però rifiutato di formalizzare le accuse, arrendendosi di fronte al potere mediatico del personaggio e provocando l’irritazione delle femministe. Le attiviste hanno denunciato più volte – anche interrompendo alcuni suoi spettacoli – l’influenza dell’attore che con il suo peso avrebbe di fatto resa impossibile un’azione legale.
Nella lettera Depardieu aggiunge “credevo di potermene fregare ma non è così. Vi dico finalmente la mia verità. Mai nel modo più assoluto ho abusato di una donna. Non sono né un violentatore, né un predatore; vedere estremiste senza riguardo, che mostrano cartelli che mi calunniano, che vandalizzano il posto dove mi trovo, interrompendo e urlando le canzoni di Barbara, una donna femminista, significa seppellirla un’altra volta. Ormai non posso più far sentire la sua voce”.
Ironia della sorte, Depardieu in Welcome to New York interpretò Dominique Strauss-Kahn, l’ ex direttore del Fondo Monetario Internazionale, coinvolto nel 2011 in un caso di aggressione sessuale ai danni di una cameriera al Sofitel Hotel di New York, un evento che da un lato segnò le aprime vvisaglie del movimento #metoo, dall’altro sancì la fine della carriera del politico francese, che era in procinto di candidarsi in patria alle presidenziali per il Partito Socialista.
Pure la carriera della star, a causa delle vicende giudiziarie, avrebbe subito una battuta d’arresto; negli ultimi tempi, molti registi avrebbero voltato le spalle all’interprete e il suo spettacolo musicale “Depardie Chante Barbara” dopo le recenti polemiche rischierebbe la chiusura.
L’attore – al quale il Presidente Putin aveva conferito la cittadinanza russa nel 2013, -aveva già dovuto chiudere nel 2022 la Pc Railway, il centro di produzione aperto a Mosca, per mancanza di attività.
Provato emotivamente e economicamente: è notizia dei giorni scorsi della messa all’asta anche di un suo tesoretto di 250 pezzi, provenienti per la maggior parte dal suo palazzo parigino in rue du Cherche Midi. L’asta curata da Ader è composta da lotti che annoverano opere di grandi artisti del XX Secolo, Rodin, Calder, Hartung, Michaux. La speranza sarebbe di ricavarne almeno 5 milioni di euro, per fronteggiare la difficile condizione finanziaria in cui Depardieu si troverebbe.