Per la prima volta Olympia, il celebre quadro di Manet, sarà esposto al Metropolitan Museum of Art di New York dal 24 settembre al 7 gennaio 2024 all’interno della mostra “Manet/Degas”. Appartiene alla collezione permanente del Musée d’Orsay di Parigi, dove questa esposizione era già stata allestita a inizio anno.
La mostra, che conta oltre 150 dipinti e opere su carta, intende esplorare il complicato rapporto fra i due pittori, che hanno influenzato con le loro scelte artistiche la pittura francese del XIX secolo.
Olympia, il dipinto famoso per essere un precursore dell’arte moderna, nei suoi 160 anni non ha viaggiato molto e la sua trasferta nella Grande Mela viene considerata un grande evento. Fu realizzato nel 1863 ed esposto due anni dopo al Salon de Paris – la mostra d’arte più prestigiosa di quel tempo – trovandosi al centro di un violento scandalo e di ampie contestazioni.
La donna ritratta che era inequivocabilmente una prostituta, eseguita peraltro con una tecnica pittorica priva di chiaroscuri e con la mancanza assoluta di riferimenti storici o mitologici, venne giudicata oscena dalla critica e dai visitatori, che provarono a perforare la tela con i loro ombrelli.
Oggi la sua nudità non scandalizza più e l’interesse di studiosi e addetti al settore è rivolta soprattutto all’altra figura femminile presente nel dipinto: Laure, la modella nera che nell’atto di porgere un mazzo di fiori rappresenta la serva.
Manet trae ispirazione dalla Venere di Urbino di Tiziano del 1538, in cui un’altra donna appare nuda e sdraiata su un letto. Seppure simile, questa immagine non ha mai intimorito né è mai stata ritenuta sconveniente, essendo circondata da molti simboli riconducibili alla fedeltà domestica.
Olympia raffigura invece una donna moderna, con una nuova interpretazione del nudo femminile in cui l’artista ricorre a una rappresentazione diretta e priva di compromessi con la comune morale dell’epoca, rappresentando la prostituta senza veli e con un linguaggio crudo, non idealizzato. Rivolta verso all’osservatore, il suo viso non lascia trasparire alcuna emozione e sembra invitare chi la guarda a unirsi a lei, trasformando gli spettatori in clienti, secondo l’interpretazione più accreditata.