Illuminato di blu come i suoi celebri occhi. In onore di Old Blue Eyes, ovvero il grande Frank Sinatra, il 14 maggio, giorno della sua scomparsa 25 anni fa, il City Hall di Los Angeles si è acceso di blu. Una iniziativa dell’Associazione Little Italy of Los Angeles (LILAA) presieduta da Mario Amalfitano, grazie al sostegno del Council member Tim McOsker del 15esimo Distretto e sotto gli auspici del Consolato Generale d’Italia. Alla illuminazione erano presenti la nuova console generale Raffaella Valentini e la figlia di Frank Sinatra, Tina, che vive a Los Angeles (la celebre sorella Nancy, famosa per il suo These Boots are made for Walking, vive fra Los Angeles e Palm Springs). E a Tina la Little Italy Association ha consegnato una targa in onore del padre.

Francis Albert Sinatra era figlio unico del siciliano Antonio Martino Sinatra e di Natalia Delia Garavante, ligure, immigrati a Hoboken, in New Jersey. Si era però trasferito presto sull’altra costa, nel deserto della California e a Los Angeles, dopo aver dato inizio alla sua carriera cantando con le band di Harry James and Tommy Dorsey. Ma già dal 1943 aveva iniziato a registrare ed esibirsi da solo dando inizio a quella che sarebbe stata la sua formidabile ascesa costellata di successi indimenticabili come “My Way,” “Strangers in the Night,” “Theme from New York, New York” e “L.A. Is My Lady” e vendendo nella sua vita 150 milioni di dischi.
“Papà ci ha portato a Los Angeles quando io avevo 6 mesi, nel ’48,” ha detto Tina Sinatra, cappelletto nero con la scritta “new York New York” e bandierina italiana in mano, bandierina che, ha spiegato, apparteneva al padre ed e’ sempre nella sua cucina di Los Angeles, accanto a quella americana. “Questa città era la sua “lady”, tutta la sua carriera di attore si è svolta qui e qui è morto. Io avevo 50 anni ma sono stata fortunata ad averlo così a lungo. Mia madre poi è morta 20 anni dopo. Pensare che stiamo celebrando i miei genitori proprio oggi, giornata della mamma e anniversario della morte di papa’, e’ una cosa che mi commuove molto. Ma ora so che mio padre sta in un posto sereno, sono sicura sia molto piu’ felice adesso che quando e’ morto!”
“Io sono cresciuta ascoltando la musica di Frank Sinatra,” ha spiegato Anna Manunza, sarda, ambasciatrice culturale di Little Italy Association che si e’ fatta promotrice dell’iniziativa approvata dalla citta’ di Los Angeles per illuminare City Hall di blu in onore del grande cantante. “E quando ho visto che quest’anno sarebbe stato il 25esimo dalla sua morte ho pensato di celebrarlo così. Forse non tutti ricordano che quando e’ morto l’Empire State Building si e’ illuminato di blu: era la prima volta che una cosa del genere veniva fatta per una persona.. era giusto lo facessimo anche qui a Los Angeles!”.