Vogliamo raccontarvi una storia davvero bella. Di quelle che fanno sperare che esistano i sogni nella realtà, e che qualche volta addirittura si avverino.
Il nostro Peter Parker italiano abita a Savona. Si chiama Mattia Villardita, e non ha una Ford Mustang parcheggiata in garage. Per tanti bambini oncologici, è pero’ lo stesso Spider – Man dei fumetti statunitensi di Marvel Comics. Il suo impegno attraverso il volontariato nasce attivamente 5 anni fa, perché prima Mattia si è dovuto occupare soprattutto di se stesso, a causa dei problemi di salute di cui soffre fin dalla nascita. La sua famiglia: papà Salvatore, mamma Carmela detta Nuccia ed un fratello, Gaetano. Diplomato in Scienze Sociali, non ha una compagna. Crede all’amore, e spera di avere dei figli. E’ impiegato presso una azienda di Vado Ligure, dove svolge – dal Lunedì al Sabato – turni di un lavoro impiegatizio operativo. Per tutto il resto del tempo libero, lui si traveste e diventa l’Uomo Ragno.
Hanno iniziato a parlare di lui alcuni giornali e tv locali durante il periodo del lockdown, quando la sua attività solidale è continuata comunque, anche se in modalità remota attraverso videochiamate ai suoi piccoli amici. Poi, la notizia si è diffusa. E’ stato Il Corriere della Sera che nel 2020 ha deciso di raccontare questa storia per la prima volta. Il Presidente Mattarella in persona ha deciso di assegnargli “motu proprio” l’onoreficenza di Cavaliere della Repubblica Italiana. “I miei amici oncologici mi insegnano cosa siano la forza e il coraggio di affrontare la vita nel dolore. Con tutte le sofferenze che devono ingiustamente subire. Ancora di più, me lo insegnano i loro genitori, che combattono insieme ai figli” dichiara Mattia.

Iniziamo a parlare della sua malattia: oggi lei come sta?
Sono nato con una malformazione congenita all’arto destro inferiore: ho tre dita in un piede che è più piccolo dell’altro, nella caviglia ho la fusione di astragalo, calcagno e malleolo che ha causato l’ accorciamento di una gamba che nell’età dello sviluppo è stata corretta con un intervento, e ho una neuropatia che non mi consente di aprire come si deve due dita della mano sinistra. Infine, ho una malattia intestinale causata dal morbo di Crohn. Sono patologie congenite e croniche, quindi invalidanti. Che necessitano di riabilitazione.
Come trascorre le sue giornate dopo il lavoro?
Ho richieste non solo dall’Italia, ma dall’estero e cerco di visitare le strutture ospedaliere organizzandomi con ferie e permessi personali, quindi non vado in vacanza da tre anni. Forse a giugno, in occasione dei miei 30 anni, mi regalerò del tempo con amici e famiglia. Spesso mi reco anche nelle scuole a sensibilizzare ragazzi di medie e superiori, e da qualche mese giro per le presentazioni del mio libro.
Quando è uscito Io e Spider-Man. Storia vera di un supereroe normale per i tipi di Salani Editore?
E’ stato pubblicato a fine ottobre 2022. L’11 Maggio riceverà il Premio Elsa Morante ragazzi per il sociale. È stato già presentato in molte parti d’Italia. Anche in televisione, nel Maurizio Costanzo Show. Ho impiegato un anno a scriverlo. Di sera, quando ho del tempo libero. Non presiedo un’associazione, una onlus o una fondazione, e la maggior parte dei costi dei miei spostamenti in giro per l’Italia sono a carico mio.
Perchè travestirsi proprio da Spider-Man?
L’idea nasce da un bambino di 7 anni entrato in un reparto pediatrico a Savona per un’appendicite divenuta peritonite, che lo ha tenuto tanti giorni in ospedale. Immaginate un giorno grigio di Ottobre, e il suo sguardo fuori dalla finestra. Quel bambino sognava di veder arrivare il suo supereroe preferito per ricevere una parola di conforto ed avere compagnia nel fare i prelievi, perché gli aghi facevano troppa paura. E quello stesso bambino, dopo 15 interventi chirurgici, è qui oggi a donare sorrisi, supporto e speranza a famiglie e ai loro figli che necessitano di una attività fondamentale nella nostra società: il volontariato. Stampo ogni anno 1500 medaglie che a Dicembre finiscono, e questo significa che vedo altrettante famiglie. Mi ringraziano sempre, ma sono io che ho l’onore di stare con loro. Vorrei fare di più, in una società che è diventata superficiale, invidiosa e a tratti molto cattiva.

Il suo incontro con il Papa: ce ne parla?
E’ avvenuto per puro caso. Mi trovavo a Roma il 22 Giugno 2021 per andare a trovare i bambini ricoverati al Policlinico Universitario Agostino Gemelli. La sera del 22 mi squilla il telefono: era la segreteria vaticana che mi chiedeva se mi andasse di assistere all’udienza generale del Santo Padre. Avrei potuto incontrarlo di persona e parlargli. In quella occasione ci siamo scambiati un dono reciproco: il mio è stato una maschera di Spider – Man, ed il suo un rosario benedetto. L’incontro è durato qualche minuto, ma è stato così emozionante…
Che domande le fanno più spesso i suoi amici bambini?
Se io sia arrivato da New York, se abbia messo al loro posto i nemici prima di andare a trovarli e altre curiosità legate al personaggio che tanto amano.
Dove si svolgono esattamente le ‘avventure’ del suo Spider-Man?
Sono 5 anni che vado principalmente al Gaslini di Genova e al reparto pediatrico dell’ospedale San Paolo di Savona: sono i principali ospedali che mi hanno aiutato quando ne avevo bisogno io. Negli ultimi anni sono stato pero’ anche nelle strutture di quasi tutte le regioni d’Italia. L’abbraccio è l’immagine più rappresentativa di cio’ che faccio. È un gesto intimo, di fiducia. Che è in grado di unire e non ha prezzo: è gratis. Il mondo ha bisogno di abbracci.

Il nostro Uomo Ragno utilizza principalmente Instagram e facebook per postare attimi di vita della sua attività davvero speciale: racconta le sue ‘avventure’ e cerca di trasmettere almeno qualcosa di ciò che prova nell’affrontarle. Utilizza questi canali anche per sensibilizzare le persone al volontariato. Ha scaricato da poco Tik Tok, ma confessa di non sentirlo molto sulle sue corde.
E come direbbe Peter Parker/Spider-man:
Va’ ragnatela! Vai! Su, su, su, su e via! Za-boom! Va’! Va’ ragnatela, va’!