La grande attrice 84enne non c’era, in sua vece la figlia Claudia Squitieri ha inaugurato la retrospettiva che il Museo di Arte Moderna di New York ha dedicato a Claudia Cardinale. Una rassegna intitolata semplicemente con il suo nome iconico e che continuerà fino al 21 febbraio e comprende 20 film, di cui 12 restaurati. Si è aperta con la versione restaurata da Cinecittà de La ragazza di Bube di Comencini tratto dal libro di Cassola, e continuerà con classici come Il Gattopardo e Rocco e i suoi fratelli di Visconti, C’era una volta l’America di Leone, 8 1⁄2 di Fellini, Il Bell’ Antonio di Mauro Bolognini, La ragazza con la valigia di Valerio Zurlini, Enrico IV di Marco Bellocchio. E ancora: The Professionals di Richard Brooks , Don’t Make Waves di Alexander Mackendrick , Gebo and the Shadow di Manoel de Oliveira, L’été prochain di Nadine Trintignant e Twice Upon a Time in the West di Boris Despodov.

La rassegna è nata dall’idea di mostrare le opere restaurate negli ultimi dieci anni dalla Cineteca di Bologna e altri – ha spiegato a La Voce Claudia Squitieri – A queste pellicole, classici degli anni ‘60, si sono aggiunte l’Udienza di Marco Ferreri, La ragazza di Bube di Comencini e Atto di dolore di mio padre restaurate da Cinecittà, il MoMA poi ha scelto anche dei film americani e film più recenti, perché una delle cose belle della carriera di mamma è la sua longevità.
Bellissima anche con i capelli corti del ruolo di Mara, Claudia Cardinale ne La Ragazza di Bube recita con la sua voce un po’ roca e con un leggero accento francese. Alla proiezione erano presenti tra gli altri il pittore e regista Julian Schnabel e il direttore del festival di Venezia Alberto Barbera.

Claudia Cardinale è stata protagonista per registi come Fellini, Visconti, Leone, Herzog, ha recitato in diverse lingue, in più di cento pellicole, con John Wayne, Orson Welles, Sean Connery, Marlon Brando, Alain Delon. Ha attirato l’attenzione di scrittori come Alberto Moravia e giornaliste come Oriana Fallaci.
Nata in Tunisia da genitori di origine siciliana, si è sentita sempre italiana anche dopo essersi trasferita a vivere a Parigi. Ora risiede in una casa a Fontainebleau dove con i figli sta dando vita ad una Fondazione che porta il suo nome e che si occuperà di diritti delle donne e protezione dell’ambiente. Mamma si è battuta per l’abolizione della pena di morte con Amnesty International – ci ha detto Claudia Squitieri – ha seguito per molti anni le associazioni che aiutavano i bambini con l’Aids, si spende per una apertura delle frontiere, per risolvere il problema dell’immigrazione. Ha sempre sentito di essere stata fortunata e di voler restituire come poteva sostenendo delle cause. La fondazione è una conseguenza di questo impegno.