Face to Face: Ritratti di artisti
ICP Centro Internazionale di Fotografia 27 gennaio – 1 maggio 2023
Comincia questa settimana al Centro Internazionale di Fotografia (ICP) Face to face: ritratti di artisti di Tacita Dean, Brigitte Lacombe e Catherine Opie, fino al 1 maggio.
Organizzata dalla scrittrice e curatrice Helen Molesworth, la mostra presenta ritratti di luminari nelle arti fatti da tre delle più importanti ritrattiste del nostro tempo. Face to Face è accompagnata dal catalogo edito da ICP e MACK, con saggi di Molesworth e di Jarrett Earnest. Face to Face presenta più di 50 fotografie di Brigitte Lacombe e Catherine Opie, e due film di Tacita Dean, con ritratti intimi e potenti di esponenti del panorama culturale tra cui Maya Angelou, Richard Avedon, Louise Bourgeois, Joan Didion, David Hockney, Miranda July, Rick Owens, Martin Scorsese, Patti Smith, Mickalene Thomas, Kara Walker e John Waters. Alcuni soggetti sono ritratti da occhi diversi. La mostra indaga quindi il genere della ritrattistica, che spesso offre contemporaneamente un senso di intimità ed esposizione.
“Queste immagini e film ci offrono formalità e intimità, pazienza e curiosità e il brivido di un momento incustodito”, ha detto la curatrice Helen Molesworth. “Vedo tutte e tre le artiste realizzare immagini che dialogano non solo con i soggetti dati, ma anche con la storia del genere ritrattistica e del mezzo fotografico. L’arte è molte cose, ma per gli artisti è un modo di parlarsi attraverso le immagini”.

Virgil Abloh: Figures of Speech
Brooklyn Museum Fino al 29 gennaio
Fin all’inizio della sua carriera, il lavoro multidisciplinare dell’artista e designer Virgil Abloh (1980–2021) ha modellato il modo in cui intendiamo la moda, dell’arte, il design e la musica contemporanea.
Virgil Abloh: “Figures of Speech”, sviluppato dal Museum of Contemporary Art Chicago, è la prima mostra dedicata al lavoro di Abloh e copre due decenni della sua pratica, comprese le collaborazioni con Takashi Murakami e Arthur Jafa e Juergen Teller, il materiale dal suo primo brand Off-White; e articoli di Louis Vuitton, dove è stato il primo direttore artistico Black dell’abbigliamento maschile. “Figures of Speech” ripercorre l’esplorazione di Abloh del potere comunicativo del design. Il suo uso del linguaggio e delle virgolette trasforma i suoi progetti, e le persone che interagiscono con essi, in figure retoriche. L’artista usa lo sguardo nero per smantellare le strutture tradizionalmente realizzate dai bianchi nella moda, nel design, nell’architettura e nell’arte, ricostruendo nuove opere attraverso la lente dell’esperienza culturale nera.
Abbiamo visto la mostra con la guida del curatore e collaboratore Antwaun Sargent che ha raccontato tanti aneddoti sulla collaborazione con Abloh. Tra questi l’insofferenza dell’artista per i manichini: quando iniziò a lavorare da Vuitton fece fare una stampa 3D dei modelli in carne ed ossa e i vestiti venivano esposti su questi.
https://www.brooklynmuseum.org/exhibitions/virgil_abloh

Impossible Things: Abi Salami e Micha Serraf
C24 Gallery fino al 10 marzo
Alla 24 Gallery a Chelsea esposto un dialogo silenzioso tra le opere di Abi Salami, nigeriana, con i suoi grandi quadri e Micha Serraf, nato in Zimbabwe e di base a Cape Town, con i suoi ricami. Alla presentazione della mostra, il curatore della galleria David C. Terry ha sottolineato il tema comune ai due protagonisti: la vulnerabilità dell’essere lontani dal proprio luogo natale, lo straniamento del displacement e i vari modi che mettiamo in atto per costruirci un’identità.
https://www.c24gallery.com/impossible-things

Thierry Mugler, Couturissime
Brooklyn Museum Fino al 7 maggio
Thierry Mugler: Couturissime è la prima retrospettiva che esplora l’universo dello stilista francese (e creatore di profumi iconici) Thierry Mugler. Visionario della moda, Mugler si è affermato come uno dei designer più audaci e innovativi della fine del XX secolo. Le sue silhouette audaci e le tecniche e i materiali non ortodossi, tra cui vetro, plexiglas, vinile, lattice, hanno lasciato il segno nella storia della moda. Negli anni ’70, Mugler ha definito i trend con la sua “glamazzone”, donna chic e moderna. Negli anni ’80 e ’90, Mugler ha sancito il rinascimento dell’haute couture con collezioni provocatorie e sfilate di moda teatrali, in location grandiose e con le modelle più iconiche del periodo.
La mostra presenta oltre cento abiti che vanno dai pezzi di haute couture ai costumi di scena, insieme ad accessori personalizzati, bozzetti, video, immagini di importanti fotografi di moda e installazioni spettacolari che rispecchiano l’approccio futuristico di Mugler. La presentazione del Brooklyn Museum introduce anche una sezione ampliata dedicata alle fragranze tra cui il profumo Angel.
(per maggiori info vedere pezzo: https://lavocedinewyork.com/lifestyles/fashion/2022/11/19/thierry-mugler-b…eum-couturissime/ )
https://www.brooklynmuseum.org/exhibitions/thierry_mugler
