Al Consolato Generale d’Italia a New York, mercoledì 15 dicembre, si è tenuta la cerimonia di consegna di numerosi reperti archeologici recuperati dal Manhattan District Attorney’s Office in cooperazione con il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. E per l’occasione è stata inaugurata una mostra di alcuni dei reperti più significativi presso il Consolato Generale e l’Istituto di Cultura.
“Sono pezzi della nostra storia che vanno indietro fino a 2500 anni fa” ha detto il Console Generale Fabrizio Di Michele nel presentare gli artefici di questo recupero: l’Attorney General, Cyrus Vance Jr e il Comandante dei carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Gen. Roberto Riccardi.

I pezzi recuperati son circa 200, e 40 sono in mostra tra il Consolato e l’Istituto di Cultura. Come ha detto il Direttore dell’IIC, Fabio Finotti, il fatto che ci siano tra queste le espressioni dell’arte greca insieme con quelle etrusca e latina, rappresentano la molteplicità della cultura italiana, espressione di quella Mediterranea.
Dopo la cerimonia della firma di riconsegna dei reperti archeologici di immenso valore trafugati dall’Italia, appunto appartenenti alla cultura etrusca, dalla Magna Grecia e di epoca romana, il Generale Roberto Riccardi ha risposto alle domande de La Voce.

Nella classifica dei Paesi che collaborano con l’Italia nel recupero delle opere trafugate, gli Stati Uniti dove stanno?
“Sono sicuramente fra i primi in classifica perché c’è la volontà, competenza e anche la possibilità. Naturalmente queste cose si possono fare se ci sono delle leggi che le consentono e quindi, con gli Stati Uniti d’America ci sono tutte le condizioni favorevoli. Poi ci sono rapporti d’amicizia pluridecennali, per cui gli ostacoli si superano velocemente”.
Di questi 200 pezzi recuperati c’è un aneddoto che ancora non ha detto, qualcosa di inedito?
“Ci sono tanti pezzi fra quelli che riportiamo in Italia. C’è una porzione di scultura che era diretta a Kim Kardashian che è stata individuata grazie ad una collaborazione con le dogane… Prendiamo le informazioni in tanti modi”.
Ma Kim Kardashian come ha reagito al recupero di questo oggetto?
“Lei probabilmente aveva dato l’incarico di acquistare arte per arredare una sua residenza, quindi c’è qualcun altro che se ne è occupato per lei”.
Lei è allora la parte truffata, non sapeva che l’oggetto era trafugato?
“Questo è ancora oggetto delle indagini”.

Generale, voi siete stati tra i primi in Italia ad essere una forza di élite conosciuta all’estero… Fate anche lavoro di training nel mondo per gli altri paesi?
“Facciamo moltissima formazione. Svolgiamo corsi per l’organizzazione dell’Unità Africana, per l’Istituto Italo latino-americano, per israeliani e palestinesi a Jerichow, per il Corno d’africa a Gibuti… Abbiamo richieste di continuo. Anche l’Estremo Oriente adesso sta richiedendo questa forma di supporto”.
Questa forza d’élite che lei comanda dei Carabinieri, è una forza che dà orgoglio all’Italia, al governo, alle istituzioni e a tutti gli italiani… Ma se lei dovesse esprimere un desiderio, ci sarebbe qualcosa che manca nella sua forza di cui ha ancora bisogno?
“Siamo stati i primi a nascere nel mondo e abbiamo recuperato dal ‘69 ad oggi, oltre tre milioni di beni culturali. Non si può chiedere molto di più, ma vogliamo essere in grado di poterne recuperare altri tre milioni per i prossimi decenni”.

Ai margini della presentazione, abbiamo posto alcune domande anche al Discrict Attorney di Manhattan Cyrus Vance:
Lei ha detto che è contento che questo recupero sia stato effettuato anche per i bambini italiani ai quali viene restituita parte della loro identità storica e culturale. Ma per le istituzioni degli Stati Uniti e tutti gli americani, che significato ha la restituzione di questi reperti trafugati dall’Italia?
“Penso che in America non si possano avere due standard di giustizia, uno per noi e uno per il mondo. Se rubare e trafficare arte trafugata è un crimine in Italia, lo è ovviamente anche in America e si deve affrontare con le autorità predisposte a combattere questo crimine. Sono norme internazionali che vanno protette. Come americano sono felice di restituire queste opere al popolo italiano, è la cosa giusta da fare. Se avvenisse il contrario, che qualche opera dal significato storico importante per gli USA fosse trafugata dal paese apparisse in un museo italiano, sono sicuro che le autorità italiane si comporterebbero allo stesso modo”.
Cosa c’è stato di veramente difficile nel recupero di questi reperti?
“Le difficoltà ci sono sempre, sono persistenti. Ma bisogna non arrendersi mai e continuare a investigare”.
Anche quando ci sono coinvolti Vip non si fermano le indagini? Abbiamo sentito che una delle opere era destinata a Kim Kardashian…
“Abbiamo appena sottratto più di 100 opere ad un collezionista molto famoso. Non ha importanza quanto potenti si possa essere. Anche se le prove dimostrano che non si sapeva che le opere fossero state trafugate, devono comunque essere restituite, che si tratti di una superstar, una famosa galleria, un museo o un semplice cittadino”.
Ultima domanda: tra due settimane termina il suo incarico, la prossima avventura sarà una candidatura politica, magari a Washington?
“Il prossimo passo per me è fare l’avvocato. Sarò un privato cittadino. Spero di potermi occupare di questioni internazionali. La mia ambizione non è mai stata quella di essere un politico, anche se per diventare District Attorney di Manhattan mi sono dovuto candidare e fare campagna elettorale. Lascerò la politica del governo agli altri che rispetto, ma nel prossimo capitolo della mia vita mi vedo come un privato cittadino”.