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Reperti trafugati e recuperati in mostra al Consolato, uno destinato a Kim Kardashian

Cerimonia con il District Attorney di Manhattan Cyrus Vance e il generale dei carabinieri Roberto Riccardi che ci rivela l'acquirente famoso di un reperto rubato

Stefano VaccarabyStefano Vaccara
Reperti trafugati e recuperati in mostra al Consolato, uno destinato a Kim Kardashian

Reperti archeologici trafugati e recuperati in mostra al Consolato Generale d'Italia a New York (Foto di Terry W. Sanders)

Time: 4 mins read

Al Consolato Generale d’Italia a New York, mercoledì 15 dicembre, si è tenuta la cerimonia di consegna di numerosi reperti archeologici recuperati dal Manhattan District Attorney’s Office in cooperazione con il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. E per l’occasione è stata inaugurata una mostra di alcuni dei reperti più significativi presso il Consolato Generale e l’Istituto di Cultura.

“Sono pezzi della nostra storia che vanno indietro fino a 2500 anni fa” ha detto il Console Generale Fabrizio Di Michele nel presentare gli artefici di questo recupero: l’Attorney General, Cyrus Vance Jr e il Comandante dei carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Gen. Roberto Riccardi.

Reperti archeologici trafugati e recuperati in mostra al Consolato Generale d’Italia a New York. Nella foto l’Attorney General Cyrus Vance jr e il Console Generale d’Italia Fabrizio DiMichele (Foto di Terry W. Sanders)

I pezzi recuperati son circa 200, e 40 sono in mostra tra il Consolato e l’Istituto di Cultura. Come ha detto il Direttore dell’IIC, Fabio Finotti, il fatto che ci siano tra queste le espressioni dell’arte greca insieme con quelle etrusca e latina, rappresentano la molteplicità della cultura italiana, espressione di quella Mediterranea.

Dopo la cerimonia della firma di riconsegna dei reperti archeologici di immenso valore trafugati dall’Italia, appunto appartenenti alla cultura etrusca, dalla Magna Grecia e di epoca romana, il Generale Roberto Riccardi ha risposto alle domande de La Voce.

Il Comandante dei carabinieri del Nucleo tutela patrimonio, Generale Roberto Riccardi. New York, 15 Dicembre 2021 (Foto di Terry W. Sanders)

Nella classifica dei Paesi che collaborano con l’Italia nel recupero delle opere trafugate, gli Stati Uniti dove stanno?

“Sono sicuramente fra i primi in classifica perché c’è la volontà, competenza e anche la possibilità. Naturalmente queste cose si possono fare se ci sono delle leggi che le consentono e quindi, con gli Stati Uniti d’America ci sono tutte le condizioni favorevoli.  Poi ci sono rapporti d’amicizia pluridecennali, per cui gli ostacoli si superano velocemente”.

Di questi 200 pezzi recuperati c’è un aneddoto che ancora non ha detto, qualcosa di inedito?

“Ci sono tanti pezzi fra quelli che riportiamo in Italia. C’è una porzione di scultura che era diretta a Kim Kardashian che è stata individuata grazie ad una collaborazione con le dogane… Prendiamo le informazioni in tanti modi”.

Ma Kim Kardashian come ha reagito al recupero di questo oggetto?

“Lei probabilmente aveva dato l’incarico di acquistare arte per arredare una sua residenza, quindi c’è qualcun altro che se ne è occupato per lei”.

Lei è allora la parte truffata, non sapeva che l’oggetto era trafugato?

“Questo è ancora oggetto delle indagini”.

Mercoledì 15 dicembre, al Consolato Generale d’Italia a New York, la cerimonia di consegna di numerosi reperti archeologici recuperati dal Manhattan District Attorney’s Office in cooperazione con il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (Foto di Terry W. Sanders)

Generale, voi siete stati tra i primi in Italia ad essere una forza di élite conosciuta all’estero… Fate anche lavoro di training nel mondo per gli altri paesi?

“Facciamo moltissima formazione. Svolgiamo corsi per l’organizzazione dell’Unità Africana, per l’Istituto Italo latino-americano, per israeliani e palestinesi a Jerichow, per il Corno d’africa a Gibuti… Abbiamo richieste di continuo. Anche l’Estremo Oriente adesso sta richiedendo questa forma di supporto”.

Questa forza d’élite che lei comanda dei Carabinieri, è una forza che dà orgoglio all’Italia, al governo, alle istituzioni e a tutti gli italiani… Ma se lei dovesse esprimere un desiderio, ci sarebbe qualcosa che manca nella sua forza di cui ha ancora bisogno? 

“Siamo stati i primi a nascere nel mondo e abbiamo recuperato dal ‘69 ad oggi, oltre tre milioni di beni culturali. Non si può chiedere molto di più, ma vogliamo essere in grado di poterne recuperare altri tre milioni per i prossimi decenni”.

Il Discrict Attorney di Manhattan Cyrus Vance al Consolato Generale d’Italia a New York il 15 Dicembre 2021 (Foto di Terry W. Sanders)

Ai margini della presentazione, abbiamo posto alcune domande anche al Discrict Attorney di Manhattan Cyrus Vance:

Lei ha detto che è contento che questo recupero sia stato effettuato anche per i bambini italiani ai quali viene restituita parte della loro identità storica e culturale.  Ma per le istituzioni degli Stati Uniti e tutti gli americani, che significato ha la restituzione di questi reperti trafugati dall’Italia?

“Penso che in America non si possano avere due standard di giustizia, uno per noi e uno per il mondo. Se rubare e trafficare arte trafugata è un crimine in Italia, lo è ovviamente anche in America e si deve affrontare con le autorità predisposte a combattere questo crimine. Sono norme internazionali che vanno protette. Come americano sono felice di restituire queste opere al popolo italiano, è la cosa giusta da fare. Se avvenisse il contrario, che qualche opera dal significato storico importante per gli USA fosse trafugata dal paese apparisse in un museo italiano, sono sicuro che le autorità italiane si comporterebbero allo stesso modo”.

Cosa c’è stato di veramente difficile nel recupero di questi reperti?

“Le difficoltà ci sono sempre, sono persistenti. Ma bisogna non arrendersi mai e continuare a investigare”.

Anche quando ci sono coinvolti Vip non si fermano le indagini? Abbiamo sentito che una delle opere era destinata a Kim Kardashian…

“Abbiamo appena sottratto più di 100 opere ad un collezionista molto famoso. Non ha importanza quanto potenti si possa essere. Anche se le prove dimostrano che non si sapeva che le opere fossero state trafugate, devono comunque essere restituite, che si tratti di una superstar, una famosa galleria, un museo o un semplice cittadino”.

Ultima domanda: tra due settimane termina il suo incarico, la prossima avventura sarà una candidatura politica, magari a Washington?

“Il prossimo passo per me è fare l’avvocato. Sarò un privato cittadino. Spero di potermi occupare di questioni internazionali. La mia ambizione non è mai stata quella di essere un politico, anche se per diventare District Attorney di Manhattan mi sono dovuto candidare e fare campagna elettorale. Lascerò la politica del governo agli altri che rispetto, ma nel prossimo capitolo della mia vita mi vedo come un privato cittadino”.

 

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Stefano Vaccara

Stefano Vaccara

Sono nato e cresciuto in Sicilia, la chiave di tutto secondo un romantico tedesco. Infanzia rincorrendo un pallone dai Salesiani e liceo a Palermo, laurea a Siena, master a Boston. L'incontro col giornalismo avviene in America, per Il Giornale di Montanelli, poi tanti anni ad America Oggi e il mio weekly USItalia. Vivo a New York con la mia famiglia americana e dal Palazzo di Vetro ho raccontato l’ONU per Radio Radicale. Amo insegnare: prima downtown, alla New School, ora nel Bronx, al Lehman College della CUNY. Alle verità comode non ci credo e così ho scritto Carlos Marcello: The Man Behind the JFK Assassination (Enigma Books 2013 e 2015). Ho fondato e diretto (2013-gennaio 2023) La VOCE di New York, convinto che la chiave di tutto sia l’incontro fra "liberty & beauty" e con cui ho vinto il Premio Amerigo 2018. I’m Sicilian, born in Mazara del Vallo and raised in Palermo. I studied history in Siena and went to graduate school at Boston University. While in school, I started to write for Il Giornale di Montanelli. I then got a full-time job for America Oggi and moved to New York City. My dream was to create a totally independent Italian paper in New York to be read all over the world: I finally founded La VOCE di New York. In 2018 I won the "Amerigo Award". I’m a journalist, but I’m also a teacher. I love both. I cover the United Nations, and I correspond from the UN for Radio Radicale in Rome. I teach Media Studies and also a course on the Mafia, not Hollywood style but the real one, at Lehman College, CUNY. I don't believe in "comfortable truth" and so I wrote the book "Carlos Marcello: The Man Behind the JFK Assassination" (Enigma Books 2013 e 2015). I love cooking for my family. My favorite dish: spaghetti con le vongole.

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