È una delle artiste più famose al mondo, ed una delle più importanti del secondo dopoguerra americano. Carole A.Feuerman vive a New York e in Florida, ed ha studi sia a Manhattan che a Jersey City.
Nella scultura iperrealista americana, insieme a Duane Hanson e John D’Andrea, è autorità indiscussa di questo movimento iniziato circa negli Anni 70.

John Thomas Spike, critico statunitense ed importante punto di riferimento per l’arte contemporanea, definisce la Feuerman come La regina del super-realismo. Notizie biografiche ufficiali segnalano che ha insegnato, tenuto conferenze e workshop in luoghi come il Metropolitan Museum of Art, il Solomon Guggenheim Museum, la Columbia University e Grounds for Sculpture. Pluripremiata a livello internazionale, ha esposto nei più prestigiosi musei del mondo, come il già sopracitato Metropolitan Museum of Art, The State Hermitage, The Fort Lauderdale Museum of Art, The Bass Museum, The Boca Ratum Museum e nella Forbes Magazine Art Collection. Così, tanto per cominciare a capire di chi stiamo parlando. Orbene, trovarsi improvvisamente davanti ad alcune opere di Carole A. Feuerman in una galleria di Monte Carlo dove sono entrata per caso, è stato un vero tuffo al cuore.
Stiamo parlando di una artista che ha pezzi nelle collezioni del Presidente e Senatore Hillary Rodham Clinton, della Frederic R. Weisman Art Foundation, del Dr. Henry Kissinger, della Michael Gorbaciov Art Foundation, della MalcolmForbes Magazine Collection o dello State Hermitage in Russia.
Soprattutto, vedere le sue opere dal vivo non è come sentirne parlare: al pari di una autentica esperienza sensoriale, la visione delle stesse produce effetti ipnotici. Almeno nel mio caso: ho provato la magia visiva di una attrazione irresistibile.
Nell’occasione, ho appreso dal mio interlocutore, il Gallery Director Gianluca Gaudio, che anche alla Galleria d’Arte Moderna di Roma, nell’ambito del progetto espositivo From La Biennale di Venezia & Open to Rome. International Perspectives, si possono ammirare fino al prossimo 10 ottobre molte opere di questa eccezionale artista, che circa 10 anni fa ha fondato la Carole A. Feuerman Sculpture Foundation.
Torniamo però a Monte Carlo e al mio momento stile sliding doors. Entro o non entro nella Gallery? Alla fine sono entrata, e dalla chiacchierata con Gianluca (italianissimo, anche se residente nel Principato), oltre che discorrere della Feuerman ed accennare a numerosi altri artisti mondiali trattati dal leading international Group of Art Galleries di cui stiamo parlando, ne è scaturita una riflessione sullo stato di salute dell’Arte contemporanea in era covid.

Gianluca, lei vive nel Principato di Monaco da molti anni. Come è arrivato qui? Ci racconti brevemente qualcosa del suo percorso professionale nel mondo dell’Arte.
“Tutto è nato dalla volontà di sviluppare a livello internazionale la mia attività televisiva e di vendita di opere d’ arte, e nasce da questo la mia scelta di Monte Carlo come realtà di ampio respiro e di livello superiore”.
La Feuerman è sicuramente uno dei diamanti di punta della sua Gallery, che per dovere di cronaca annovera molti altri tra i maggiori artisti contemporanei a livello mondiale. Facciamo qualche nome.
“Nomi come Patrick Hughes, il re dell’Illusione ; Hong-yi Zhuang il multicolore; Cedric Bouteiller, street art per eccellenza; ma anche artisti come Philippe Shangti (l’eros e la fotografia), o Antoine Dufilho (le sportcars trasparenti). Sono moltissimi, in effetti. Nei nostri siti ufficiali si possono trovare tutte le informazioni”.

Tornando alla Feuerman: come è nato il sodalizio tra questa artista e la BELAIRFINEART, che ha sedi di Contemporary Art in tutto il mondo? Ne parliamo? Ci spieghi anche, in sintesi, la cifra stilistica inconfondibile di questa Artista ed i meriti che hanno contribuito al suo successo.
“Parliamo di un sodalizio nato diversi anni fa, esattamente quello tra l’ Artista Feuerman e il Fondatore del gruppo Bel air Fine Art, Mr Francois Chabanian, noto mercante d’arte. La nostra realtà conta oggi 18 gallerie nei luoghi più prestigiosi al mondo, ed un parterre di artisti esclusivi e di rilevanza internazionale. Tutto ciò contribuisce al reale investimento in arte. La Feuerman è considerata dalla critica forse la più importante artista iperrealista americana al mondo, e la mostra alla Galleria Nazionale d’ Arte Moderna attualmente in corso ne è la consacrazione. Il suo linguaggio inconfondibile ci riporta a leggere il pieno realismo della pittura del passato, e soprattutto dell’epoca rinascimentale. Potremmo definirla la Caravaggio in scultura dell’ epoca contemporanea, sia per la sua forza espressiva che per il suo linguaggio. Crea opere di bronzo, resina e marmo a grandezza naturale e in miniatura ed è meglio conosciuta per i suoi pezzi figurativi che ritraggono nuotatrici”.

A questo volevo arrivare. Fin dagli Anni ’80, il percorso espressivo della Feuerman sono appunto nuotatrici, o bagnanti dall’afflato poetico colte nell’attimo di una quiete sospesa, ma anche figure atletiche ritratte nell’atto di maggiore tensione fisica. I profani del settore non comprendono come si riesca ad arrivare a risultati di quotazioni che arrivano addirittura (nel caso ad esempio di Jeff Koons, per fare un nome di altro artista presente nelle vostre Galleries) a milioni di dollari per una singola opera. Proviamo a spiegare quali processi e percorsi si nascondono dietro quella che viene definita Contemporary Art.
“Le capacità artistiche individuali, il linguaggio inconfondibile di ogni artista ed un loro valido inserimento nel mercato internazionale (Bel air Fine Art oggi è leader nel mondo per le proposte di investimento in arte) fanno il reale mercato di un artista. Oggi, con l’epoca digitale , gli NFT (Non-fungible token) ed altro, sono cambiate le regole del gioco e monetarie. L’ investitore o il collezionista devono adeguarsi al cambiamento in atto per non rimanere fuori dal sistema. Bisogna stare al passo con la società che muta, e l’ arte è la più grande testimonianza dell’attualità del nostro tempo quando è avanguardia e non ripetizione. Non dico sia un processo semplice, ma basta fare una passeggiata in una delle nostre Galleries sparse nel mondo per respirare Contemporaneità, che possiamo definire, in sintesi, come Arte che è figlia e testimone del nostro tempo attuale”.

Interprete dell’eccellenza del corpo femminile, Carole A. Feuerman evoca gli anni della sua infanzia passati a Long Island, così come la sua attrazione per l’acqua ed il nuoto. Se le chiedessi chi sono i collezionisti che comprano questa Artista (ovviamente, per quanto riguarda la sua esperienza diretta), lei come me li descriverebbe?
“Mah, provengono da tutto il mondo, hanno tutte le età e soprattutto provano una passione smisurata per la bellezza e la perfezione. Carole A. Feuerman evoca infatti l’assoluta perfezione artistica anche nell’ estetica”.
I compratori che lei ha modo di intercettare nel Principato di Monaco vengono da ogni parte del globo. Come era lo stato della sua attività commerciale prima dell’emergenza sanitaria che stiamo attraversando, e come è oggi, che stiamo (ancora) combattendo contro il dramma covid? In che cosa è cambiato il mondo dell’arte? Mi riferisco ai cambiamenti in generale di linguaggio usato dagli artisti della sua Gallery, ma anche ai vari investimenti che i collezionisti riservano attualmente al mercato dell’arte.

“Sicuramente il covid ha reso possibile un cambiamento anche nel mondo dell ’arte; in un certo senso, pero’, questo cambiamento è stato in positivo. L’ essere umano, infatti, essendo obbligato a stare chiuso in casa con l’isolamento sociale derivante dalla pandemia, ha iniziato a capire l’ importanza di circondarsi di tutto cio’ che rappresenta il Bello ( del resto, ognuno ha sempre occasione di trovare una propria identità rispecchiandosi in un’ opera d’arte o in un’altra). Le restrizioni dell’emergenza sanitaria hanno fatto porre accento e maggiore attenzione proprio sulle opere e anche sugli investimenti che nell’ arte si possono fare, se si considera il fatto che è appurata oggi la debacle di molti strumenti finanziari. Anche i performers hanno risentito di questa situazione, e non potrebbe essere altrimenti; personalmente, ho notato in questo anno e mezzo di pandemia un loro sforzo, attraverso i loro processi artistici creativi, di evidenziare pero’ linguaggi positivi e carichi di vita”.
Abbiamo già sottolineato che il Group possiede filiali di Galleries di Contemporary Art un po’ in tutto il mondo. In America dove siete?
“Siamo a Miami. Il fondatore, Mr Chabanian, sta valutando una ulteriore espansione negli States. Io, invece, ho in mente una espansione in verticale, in direzione Emirates, dove il successo riscontrato dai nostri artisti ha già arricchito diverse collezioni. Posso comunque confermare in generale che almeno il 70% delle nostre proposte ha un riscontro positivo da parte del mercato americano (anche se non solo di quello)”.
Quale Paese detiene lo scettro degli acquisti d’arte, che lei sappia?

“Più di uno, non solo Oltreoceano. Posso confermare che anche l’ Europa si difende dignitosamente in questo settore, grazie al Belgio, ma anche alla Francia, all’Italia e alla Svizzera. In realtà, è una competizione allargata a molti Paesi, ovunque”.
Perché bisognerebbe investire nell’arte, e come imparare a riconoscere quelli che non sono affatto dei buoni affari?
“L ‘arte è da sempre uno strumento alternativo valido negli investimenti, e le scelte da valutare sono dettate da alcuni punti. Provero’ in breve a spiegarli. Sicuramente, è fondamentale appurare il riconoscimento di un artista a livello internazionale ( per questo abbiamo 18 Galleries nel mondo); vedere il suo curriculum istituzionale ( attualmente la Feuerman è in mostra, l’abbiamo detto prima, in una delle più importanti realtà museali a livello internazionale); essere dentro le cosiddette collezioni chiave (collezioni di oggettivo ed indiscusso valore). Riepilogando, visto che fa questa domanda a me, io ovviamente le rispondo che Bel air fine art è la risposta a tutti i dubbi di un compratore”.
Per concludere : il suo prossimo personale obiettivo, e cosa si augura per il suo settore in generale ?
“Mi auguro di continuare la via dello sviluppo artistico internazionale, ed ovviamente di fortificare le posizioni attualmente in essere”.