Les Citoyens è il secondo progetto presentato nell’ambito del partenariato tra Triennale Milano e Fondation Cartier pour l’art contemporain curato da Guillermo Kuitca in mostra fino al 12 Settembre 2021 (mar – dom 11 – 22. Ingresso 10€, prevendita strettamente consigliata). L’artista gestisce e dirige la posizione di 120 opere: installazioni, dipinti, sculture, ceramiche, video e disegni seguendo la sua sensibilità.
L’intento è la realizzazione di una cosmogonia tra uomini, animali e oggetti in cui spesso si evince l’unione e la dipendenza fra essi. I rapporti sono fondamentali per l’individuo perché conferiscono sicurezza, stabilità e formazione. Si vuole esplorare l’idea di gruppo e di comunità attraverso creazioni contemporanee, in gran parte mai esposte in Italia e dal calibro di nomi molto familiari nel panorama arte.
David Lynch sicuramente domina la scena con un salotto riprodotto di colore rosso e luci colorate che invitano lo spettatore a perdersi e a trovarsi con amici, consorti o conoscenti. Sempre del regista sono eccezionali anche le fotografie di nudo come quelle dell’americana Francesca Woodman che sprigionano astrazione e dissoluzione. Interessante è la collezione di post-it e biglietti lasciati da Patti Smith, mentre la francese Agnès Varda produce una mini pellicola con donne che fanno risuonare le proprie idee e diritti trasmettendo appartenenza e dignità. Tony Oursler chiama spiriti sciamanici e occhi giganti che osservano la continuità del tempo immersi in una camera oscura.

Non si devono però dimenticare le opere di Claudia Andujar, Vija Celmins, Thomas Demand, Rinko Kawauchi e David Hammons. L’esibizione non presenta nulla di omogeneo ed è priva di tematica o gerarchia, eppure l’obiettivo è di costruire il futuro da un momento di ripartenza.