Dalla enorme vetrata della Apple room del Jazz Theatre al Licoln Center si può ammirare il sole tramontare su Central Park in una New York immersa nel traffico. A completare questa visuale magnifica, regalo per tutto il pubblico presente in sala, fa il suo ingresso il Corpo Bandistico Militare Italiano, 95 carabinieri in alta uniforme, accompagnati dal maestro Massimo Martinelli.
In questo suggestivo scenario, tra gli applausi, prende la parola il Console generale a New York, Francesco Genuardi, che dà il suo benvenuto, descrivendo l’evento come un’importante occasione per diffondere e proteggere la nostra cultura nel mondo e come dimostrazione di sincera amicizia tra Italia e Stati Uniti.
I musicisti prendono posto per dare inizio a questa serata dedicata alla musica dal titolo Italy and the U.S.: A Musical Tribute by the Italian Carabinieri Band to our Friendship.
Il maestro Martinelli, apre il concerto facendo eseguire prima l’Inno di Mameli e poi The Star-Spangled Banner, l’inno americano. Da quel momento in poi, mentre il sole lentamente abbassa le luci su Manhattan, quasi obbedisse anch’esso agli ordini del direttore d’orchestra, la banda esegue senza sosta i brani selezionati per l’occasione. La forza del destino di Giuseppe Verdi, un brano tratto da Baaria di Ennio Morricone, una serenata composta dallo stesso direttore Massimo Martinelli, New York Serenade. Il pubblico si accende con un fragoroso applauso, non appena la banda accenna le note iniziali del famoso brano tratto dalla Carmen di Bizet Les Toreadors e si commuove con la celebre aria Nessun Dorma tratta dall’opera Turandot di Giacomo Puccini, dove il solista Matteo Coltellacci, con il suo flicorno tenore, regala un’interpretazione impeccabile. La serata si conclude con l’aria della Regina della notte da Il flauto magico di Mozart, che vede come solista Santino Torre, e l’Allegro Finale tratto dal Guglielmo Tell di Giacomo Rossini. Tra l’entusiasmo generale e gli applausi calorosi, il concerto si chiude con la Marcia Ufficiale dei Carabinieri, La Fedelissima di Luigi Cirenei.
“Per diventare membri del Corpo Bandistico Militare Italiano, c’è una selezione che viene effettuata tramite concorso pubblico, con un bando a cui ciascun maestro, laureato nella propria disciplina, può partecipare – spiega il Generale Marcello Mazzuca, consigliere militare presso la Rappresentanza Italiana alle Nazioni Unite – Una commissione valuta poi se il candidato è idoneo o meno. Questo vale sia per i musicisti che per il direttore della banda.La banda è il fiore all’occhiello del corpo dei Carabinieri, ne siamo molto fieri. L’iniziativa di questi concerti negli Stati Uniti è nata dall’Istituto Italiano di Cultura che, presso l’ambasciata di Washington, nel quadro della Presidenza Italiana degli Istituti di Cultura Europei in America, ha scelto di fare una settimana di eventi legati alla cultura. Si sono tenute diverse conferenze proprio sull’importanza della protezione dei beni culturali, a cui hanno partecipato anche Ufficiali del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, venuti da Roma. La banda si è inserita in questo contesto in modo perfetto. Eseguendo musica di altissimo livello, rappresenta un esempio di cultura italiana, sicuramente in grado di trasmettere l’importanza del nostro patrimonio artistico in America e, lasciatemi dire, nel mondo. Siamo partiti da Washington e chiaramente non potevamo mancare a New York”.
Fondato nel 1820, il Corpo Bandistico Militare Italiano ha una lunga storia. A raccontarcela è il tenente colonnello Scarso, dell’Ufficio Cerimoniale Pubbliche Relazioni del Comando Generale dell’Arma: “Il Corpo Bandistico Militare è stato uno dei primi reparti a partecipare alla Prima guerra mondiale, portando la bandiera dell’arma sul fronte. Nata per scandire gli ordini che venivano dati all’esercito nel momento della battaglia, la banda oggi ha più una funzione simbolica”. Dopo la tappa newyorchese il tour si è concluso a Toronto, dove c’è una comunità italiana molto ampia e un’associazione nazionale carabinieri numerosa. “La banda – continua Scarso – da tempo ormai, ha una proiezione internazionale. Si è esibita in molti paesi, dal Giappone all’America, e in quasi tutta Europa. Se posso dirlo hanno letteralmente fatto a gara per avere la nostra banda come protagonista nei rispettivi diversi teatri. I progetti futuri sono davvero tanti. Le voglio solo anticipare che stiamo lavorando per portare la banda a Mosca a fine estate, dove sarà tra i protagonisti di un festival di bande militari provenienti da ogni parte del mondo”.