Di Kyle Dion non si sa ancora tantissimo, ma sembrano esserci i presupposti per scommettere su di lui dopo l’uscita del suo primo EP ufficiale, Painting Sounds, accompagnata dal videoclip di In Your Feelings, pubblicato online il 23 febbraio 2016. Il nome d’arte è di quelli importanti nel mondo della musica commerciale nordamericana, ma il genere è ben lontano da quello di Celine: dal black d’alta scuola passando per il pop di fine anni Novanta/inizio Duemila con un gusto R&B molto fresco e contemporaneo per arrangiamenti e sonorità.
Nato nell’aprile del 1994 a New Haven in Connecticut, Kyle Branham, come molti suoi colleghi, ha un talento a dir poco precoce. Cresce a Miami in Florida e a nove anni scrive il suo primo brano, la madre ha fiuto e decide di mandarlo a lezioni di canto anche se a lui piacerebbe recitare più che cantare. Si mette alla prova in numerosi talent show locali e nazionali, si esibisce a scuola, nei college, nei bar e persino, per volontariato, negli ospedali per bambini.
Alla fine riesce a partecipare alla prima stagione di X Factor USA dove stupisce tutti per il suo timbro vocale melodioso e avvolgente. Da quel momento decide di trasferirsi in California per dedicarsi a tempo pieno alla sua carriera di vocalist. Si iscrive al prestigioso Musicians Institute di Hollywood e il suo nome inizia a girare nei circuiti musicali di Los Angeles. Molto determinato e ambizioso, in poche settimane riesce a esibirsi in diversi club e bar della zona. Nel 2014 lavora al suo primo mini mixtape, Sixes and Sevens, dove mette in luce anche la sua vena compositiva oltre a quel timbro vocale che riesce a stregare fin dal primo ascolto.
Il disco è completamente autoprodotto e scritto in casa, ma si intravedono promettenti abilità nella scrittura. Uno dei suoi punti di riferimento è Usher, non a caso il celebre Confessions è il primo album acquistato in un negozio da Kyle. Un altro che plasma le sonorità più tradizionali della musica è Erykah Badu, che ha sempre definito una delle sue più importanti muse ispiratrici.
Sono le prime collaborazioni, come spesso accade, a lanciarlo. Quella con Austin Mahone e con la singer nominata ai Grammy Kehlani. Insieme a lei ha l’occasione di aprire lo show di G-Eazy alla Webster Hall di New York nel gennaio del 2015. Nei mesi successivi si dedica al suo primo vero e proprio EP, Painting Sounds. A livello di produzione, si percepiscono subito dei passi avanti con riferimenti alla scuola funk, alla tradizione jazz tra le basi molto elettroniche e new R&B che prevalgono nelle otto tracce. L’album esce ufficialmente nel gennaio del 2016 e grazie a brani come l’irresistibile Timed Out ammicca a Michael Jackson e Justin Timberlake, e finisce inevitabilmente per sfidare uno degli artisti contemporanei più in voga nel genere, The Weeknd. In Get Alone dimostra di scrivere delle ballad R&B strappalacrime con il suo falsetto morbido e sofisticato.
L’album nasce volutamente come un collage di brani dall’atmosfera eterogenea, ma la sua voce e gli arrangiamenti riescono a rendere omogenea l’atmosfera. Tra i suoi propositi ha espresso quello di aumentare l’apporto degli strumenti nelle sue produzioni, attualmente realizzate per lo più al computer, synth e campionamenti vari. Non sembrerebbe, ascoltando la radiofonica Don’t Go. Kyle Dion promette bene e con un paio di collaboratori scelti ad hoc potrebbe trasformare le potenziali hit presenti in Painting Sounds nelle tracce apripista di uno degli esordi più interessanti degli ultimi anni. Per il primo LP c’è tempo, in fondo non ha nemmeno compiuto ventidue anni.
Kyle Dion è su Facebook e su Twitter (@iKyleDion).