Timori e preoccupazioni per i civili di ambo le parti del nuovo conflitto israelo-palestinese in Medio Oriente: Papa Francesco oggi all’udienza generale a Roma ha voluto sottolineare che le sue preghiere si rivolgono agli israeliani dopo il brutale attacco dei miliziani di Hamas, ma anche ai palestinesi a rischio nella Striscia di Gaza che Israele bombarda per rappresaglia e in cui potrebbe decidere di entrare fisicamente.
“Prego per quelle famiglie che hanno visto trasformare un giorno di festa in un giorno di lutto. Chiedo che gli ostaggi vengano rilasciati. È diritto di chi è attaccato difendersi” ha detto il Papa, “ma sono molto preoccupato dall’assedio totale in cui vivono i palestinesi a Gaza. Dove pure ci sono state molte vittime innocenti”.
“Il terrorismo e l’estremismo non aiutano a risolvere il conflitto, anzi attizzano l’odio, la violenza e la vendetta” ha aggiunto il Pontefice, “servono solo a far soffrire entrambe le parti. Il Medio Oriente ha bisogno non di Guerra ma di pace, una pace costruita sulla giustizia, il dialogo e il coraggio della fratellanza” ha aggiunto.
Il bilancio provvisorio dei morti da sabato, dall’una e dall’altra parte, è per ora di almeno 1.600 persone, almeno 900 massacrati in Israele, per lo più giovani, e almeno 700 palestinesi. Tra loro molti sono bambini.
Si parla da giorni di una possibile offensiva via terra nella Striscia di Gaza, al di là della risposta aerea con bombardamenti a tappeto da parte dell’Idf, le Forze di Difesa israeliane. Intanto Hamas, dopo i massacri nei kibbutz, continua a bersagliare con i missili le città israeliane di Sderot e Ashkelon al confine con la Striscia di Gaza.
Israele continua ad ammassare truppe nel sud del Paese; al momento oltre 200mila soldati, tra cui anche molti riservisti, sono posizionati al confine con la Striscia, in attesa di un ipotetico ordine d’attacco. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu appare politicamente indebolito (anche dal clamoroso fallimento dell’intelligence che non aveva previsto nulla di questa aggressione”. Ma che scopo può avere un’invasione di terra? Prendere il controllo rovesciando il regime di Hamas? Diventare direttamente responsabili di due milioni di palestinesi? Per ora, lo Stato ebraico stringe d’assedio la Striscia.