“Adesso è iniziata la guerra”, è il post pubblicato sull’account X associato ai Guardiani della Rivoluzione iraniani, in seguito all’attacco americano ai siti nucleari dell’Iran. Uno dei leader Houthi dello Yemen, Hazam al-Assad, ha minacciato gli Stati Uniti: “Washington affronterà le conseguenze”.
Il ministro degli Esteri iraniano Seyed Abbas Araghchi condanna gli attacchi statunitensi definendoli “oltraggiosi” e afferma che l’Iran si riserva “tutte le opzioni per difendere la propria sovranità”. “Gli eventi di questa mattina sono oltraggiosi e avranno conseguenze durature. Ogni singolo membro delle Nazioni Unite deve essere allarmato da questo comportamento estremamente pericoloso, illegale e criminale,” scrive in un post su X.
Araghchi aggiunge che gli Stati Uniti hanno “commesso una grave violazione” della Carta delle Nazioni Unite in quanto membri del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
Secondo la BBC, la tv di Stato iraniana sta cercando di minimizzare la portata degli eventi. Un presentatore ha detto che Donald Trump sta “bluffando” riguardo alla distruzione del sito nucleare di Fordo, aggiungendo che “solo due tunnel all’ingresso e all’uscita di Fordo sono stati danneggiati”. Morteza Heydari, portavoce della gestione delle crisi della provincia di Qom, che aveva confermato l’attacco su “una parte” di Fordow, è stato rapido a dire successivamente che l’intera provincia era “completamente calma”.
Nel frattempo, l’Iran ha limitato l’accesso a internet, citando come motivo gli “attacchi informatici nemici”. Questo ha portato a una diminuzione dei video e delle foto inviati all’estero dall’interno del paese, obbligando i giornalisti internazionali a fare maggiore affidamento ai video dei media iraniani di stato e sulle loro narrazioni.
La scorsa settimana la Guida Suprema dell’Iran, Ali Khamenei, aveva promesso di reagire contro gli Stati Uniti nel caso fossero entrati in guerra. “Gli americani devono sapere che qualsiasi intervento militare degli Stati Uniti sarà senza dubbio accompagnato da danni irreparabili,” aveva dichiarato.
Appena ieri, il gruppo Houthi nello Yemen – fedeli alleati dell’Iran – ha minacciato di attaccare le navi statunitensi in transito nel Mar Rosso se l’America fosse entrata in guerra.
Dalle autorità di Israele arrivano intanto reazioni entusiastiche. In un videomessaggio in inglese, il primo ministro Benjamin Netanyahu dice “Congratulazioni, Presidente Trump. La sua audace decisione di colpire gli impianti nucleari dell’Iran con la potenza formidabile e giusta degli Stati Uniti cambierà la storia. Con l’operazione Rise in Line, Israele ha fatto cose davvero straordinarie. Ma con le azioni di questa notte contro le strutture nucleari iraniane, l’America è stata davvero impareggiabile. Ha fatto ciò che nessun altro paese al mondo avrebbe potuto fare.”
In un altro messaggio in ebraico ha aggiunto parlando agli israeliani: “Dall’inizio di questa operazione vi ho promesso che le strutture nucleari iraniane sarebbero state distrutte in un modo o nell’altro. Questa promessa adesso è esaudita”.
Il presidente israeliano Isaac Herzog ringrazia Trump per il suo “passo coraggioso [che] serve la sicurezza e la protezione dell’intero mondo libero”. Scrive su X: “Nelle pagine della storia umana, questo è un momento in cui i principi di libertà, responsabilità e sicurezza hanno trionfato. Un momento decisivo tra l’asse del terrore e del male e l’asse della speranza.”
Anche il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, elogia Trump e Netanyahu per gli attacchi “storici” della scorsa notte congratulandosi con il presidente statunitense per aver agito “al fine di proseguire l’operazione israeliana” e garantire che l’Iran non ottenga un’arma nucleare.
Su X, il ministro degli Esteri Gideon Sa’ar afferma che Trump ha scritto il suo nome a lettere d’oro nei libri di storia grazie alla sua “decisione coraggiosa”.