Antonio Guterres non poteva scegliere un luogo più appropriato a New York che la Family Hall of Ocean Life dell’American Museum of Natural History, per lanciare il suo appassionato e ultimo appello a cogliere le soluzioni ancora a portata di mano sul cambiamento climatico, avvertendo che ci troviamo tutti ormai al “momento della verità”. (Qui il testo dell’intero discorso in inglese).
“Nel caso del clima, non siamo i dinosauri. Siamo la meteora. Non solo siamo in pericolo: siamo noi il pericolo. Ma noi siamo anche la soluzione”, ha detto il Segretario Generale dell’ONU in un evento organizzato con l’ex sindaco di New York Michael Bloomberg, che ora è il suo inviato speciale per lo sviluppo sostenibile.
Citando l’ultimo rapporto del Copernicus Climate Change Service della Commissione europea, Guterres ha avvertito il foto pubblico di diplomatici, economisti, finanzieri, professori, artisti e giornalisti, che il mese scorso è stato il maggio più caldo della storia. Quindi il capo delle Nazioni Unite ha affermato che le emissioni globali devono diminuire del 9% ogni anno solo per mantenere vivo il limite di aumento della temperatura di 1,5°C al di sopra dei livelli preindustriali. L’anno scorso sono aumentati dell’1%.
Anche l’Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite (OMM) ha riferito mercoledì che esiste una probabilità dell’80% che il limite di 1,5°C, l’obiettivo stabilito nell’accordo di Parigi nel 2015, venga superato in uno dei prossimi cinque anni.
A questo punto Guterres ha avvertito: “Stiamo giocando alla roulette russa con il nostro pianeta… Abbiamo bisogno di una rampa di uscita dall’autostrada verso l’inferno climatico. E la verità è che abbiamo il controllo del volante”.
Per Guterres uscire dal baratro “è ancora quasi possibile”, ma solo se lottiamo di più di come abbiamo fatto finora. Tutto dipende dalle decisioni prese dai leader politici durante gli ultimi anni che ci rimangono al 2030 e “soprattutto nei prossimi 18 mesi”.

“La necessità di un’azione per il clima non ha precedenti, ma lo è anche l’opportunità – non solo di ottenere risultati sul clima ma anche sulla prosperità economica e sullo sviluppo sostenibile”, ha spiegato Guterres.
Secondo il Segretario Generale dell’ONU, una differenza di mezzo grado nel riscaldamento globale potrebbe significare la scomparsa per sempre di alcuni Stati insulari o comunità costiere.
Gli scienziati sottolineano che la calotta glaciale della Groenlandia e quella dell’Antartide occidentale potrebbero collassare e causare un catastrofico innalzamento del livello del mare. Interi sistemi di barriera corallina potrebbero scomparire insieme a 300 milioni di mezzi di sussistenza, se l’obiettivo di 1,5°C non verrà raggiunto.
Le condizioni meteorologiche estreme dall’Asia orientale alla costa occidentale degli Stati Uniti sono state accentuate dal caos climatico che “ha distrutto vite umane, messo a dura prova le economie e martellato la salute”, ha affermato Guterres.
Mentre miliardi di persone in tutto il mondo vedono le loro vite diventare sempre più costose a causa del cambiamento climatico, “i Godfathers (i padrini, ndr)) del caos climatico – cioè i conglomerati dei combustibili fossili – “rastrellano profitti record e banchettano con trilioni di sussidi finanziati dai contribuenti”, ha accusato Guterres.
Ha detto che molti nel settore del petrolio e del gas hanno “spudoratamente fatto il greenwashing” mentre cercavano attivamente di ritardare l’azione per il clima, aiutati e incoraggiati dalle società pubblicitarie e di pubbliche relazioni.
#ClimateChange: “It’s “We the Peoples” versus the polluters and the profiteers. Together, we can win. But it’s time for leaders to decide whose side they’re on. Tomorrow it will be late … now is the time to act. This is our moment of truth”– UN chief @antonioguterres pic.twitter.com/XBpbRh8xVn
— UN News (@UN_News_Centre) June 5, 2024
“Chiedo a queste aziende di smettere di agire come facilitatori della distruzione planetaria. Smettete di acquisire nuovi clienti di combustibili fossili, da oggi e stabilite piani per abbandonare quelli esistenti”, ha affermato con un tono sempre più accusatorio il Segretario Generale.
Le menti creative del settore si stanno già concentrando sul salvataggio del pianeta, non sul contribuire a distruggerlo, ha aggiunto, invitando le compagnie petrolifere a investire i loro immensi profitti più nell’energia del futuro invece di continuare con il passato che ci sta distruggendo.
Guterres ha invitato tutti i paesi del mondo a istituire un divieto di pubblicità da parte delle aziende produttrici di combustibili fossili e ha invitato anche i giornali e i media in genere a non accettare più pubblicità da queste aziende per essere più liberi di poterle criticare per le loro azioni nefaste. Al di là delle multinazionali tossiche “abbiamo ciò di cui abbiamo bisogno per salvarci”, ha assicurato Guterres al pubblico riunito nella bellissima sala del Museo sovrastata da una balena.
Le foreste e gli oceani continuano ad assorbire carbonio dannoso e devono essere protetti. Il business delle energie rinnovabili in tutto il mondo è in forte espansione mentre i costi crollano e ora rappresentano il 30% della fornitura mondiale di elettricità. Nel frattempo, gli investimenti nell’energia pulita hanno raggiunto un livello record lo scorso anno, quasi raddoppiando negli ultimi dieci anni, ha affermato il capo delle Nazioni Unite. “La logica economica rende inevitabile la fine dell’era dei combustibili fossili”, ha aggiunto Guterres.
Per garantire il futuro più sicuro possibile per l’umanità e il pianeta, il capo delle Nazioni Unite ha delineato le azioni urgenti da intraprendere:
Ridurre le emissioni
Proteggere le persone e la natura dai cambiamenti climatici estremi
Aumentare la finanza per il clima
Un giro di vite sul business dei combustibili fossili
Per Guterres l’onere maggiore per l’azione deve ricadere sulle nazioni più ricche e sui maggiori inquinatori: “Le economie avanzate del G20 dovrebbero andare più lontano e più velocemente”, fornendo allo stesso tempo supporto tecnico e finanziario alle nazioni in via di sviluppo.
Il Segretario Generale ha invitato i piani nazionali d’azione per il clima a rispettare il limite di 1,5°C e a includere obiettivi assoluti di riduzione delle emissioni per il 2030, il 2035 e tutte le tappe fondamentali globali lungo il percorso nei decenni a venire.
“Ogni paese deve agire e svolgere la propria giusta parte… Abbiamo bisogno di cooperazione, non di puntare il dito”, ha dichiarato Guterres. In termini di giustizia climatica, il Segretario Generale dell’ONU ha affermato che è una vergogna che le nazioni più vulnerabili vengano lasciate bloccate dagli impatti di una crisi climatica che non hanno fatto nulla per creare: “Non possiamo accettare un futuro in cui i ricchi siano protetti in bolle con aria condizionata mentre il resto dell’umanità è sferzato da condizioni meteorologiche letali in terre invivibili”.
Una finanza più equa per il clima e la fine del debito paralizzante e degli alti tassi di interesse che molte nazioni in via di sviluppo devono sopportare non è una questione di beneficenza, ha aggiunto Guterres, ma di “interesse personale illuminato”.
“La finanza per il clima non è un favore” ha continuato, ma “è un elemento fondamentale per un futuro vivibile per tutti”.
Le persone in tutto il mondo sono “molto più avanti rispetto ai politici. Fate sentire la vostra voce e contate le vostre scelte”, si è appellato Guterres, ricordando alla gente che chi può votare nelle elezioni scelga i candidati che vogliono salvare il pianeta.
Nessun paese o istituzione può risolvere la crisi climatica da solo. “Questo è un momento all-in. Le Nazioni Unite sono tutte coinvolte e lavorano per creare fiducia, trovare soluzioni e ispirare la cooperazione di cui il nostro mondo ha così disperatamente bisogno”, ha riaffermato il Segretario Generale.
Ringraziando gli attivisti climatici a tutti i livelli della società che finora hanno spinto all’azione, Guterres ha detto che “voi siete dalla parte giusta della storia. Parlate a nome della maggioranza. Continuate così; non perdete il coraggio, non perdete la speranza”.
Quindi il Segretario Generale ha ribadito che ora tocca a “noi Popoli andare contro gli inquinatori e gli approfittatori” e uniti insieme “possiamo vincere”.
“Ora è il momento di mobilitarsi, ora è il momento di agire, ora è il momento di dare risultati. Questo è il nostro momento della verità”.
Guterres, dopo il lungo discorso, è stato applaudito in piedi da Michael Bloomberg e tutti gli altri dignitari venuti ad ascoltarlo, Poi è stato intervistato indiretta davanti al pubblico da una giornalista che ha cercato di provocarlo, chiedendogli di “semplificare” il suo messaggio invece di distribuire un rapporto con “ben 32 punti d’azione!”. La risposta di Guterres è stato tanto calma quanto perentoria: “Non abbiamo scelta, ma tutto si può fare. Abbiamo le soluzioni per tutti i problemi ambientali che ci assillano, bisogno solo avere la volontà e il coraggio di agire”.