Il Michigan sarà il primo Stato ad adottare le strade elettrificate negli Stati Uniti.
Il Michigan’s Department of Transportation, in collaborazione con Electreon (compagnia israeliana) ha sottoscritto un piano quinquennale al fine di realizzare un sistema di ricarica delle macchine elettriche che parta dalle strade stesse. Il concetto, in estrema sintesi, consiste nella possibilità di ricaricare wireless la batteria delle vetture, sia che queste siano in transito sia che vi parcheggino e sostino sopra.
Il progetto si fonda sull’installazione di bobine di ricarica induttiva in rame incorporate direttamente nel manto stradale e, al contempo, sulla predisposizione di appositi ricevitori sui veicoli elettrici, così da consentire il passaggio di energia.
L’idea non è nuova e vanta già ampio successo applicativo in Svezia, dove sarà predisposta una strada di ricarica lunga circa 1.6 km capace di ospitare autobus elettrici e pesanti e-truck dal 2025, e in Israele con la medesima funzionalità. Ed ora arriva oltreoceano, per l’esattezza a Detroit, da sempre leader dell’industria automobilistica: i test cominceranno presso la 14th Street e saranno resi disponili al pubblico nel giro di pochi anni, secondo le dichiarazioni lasciate da the Michigan Department of Transportation.
Stefan Tongur, il vicepresidente dello sviluppo commerciale di Electreon, chiarisce meglio la scelta di questo Stato nello specifico, al di là della sua fama mondiale nel settore “Il Michigan vuole essere il leader nella tecnologia per le auto e la verità è che le infrastrutture per la ricarica di macchine elettriche è inefficiente”. Questo progetto potrebbe dunque essere il punto di svolta poiché non solo garantirebbe il primato in termini di innovazione dei trasporti, ma porterebbe anche a pratici benefici: la ricarica sarebbe, innanzitutto, multipla, vale a dire in grado di fornire energia a più veicoli contemporaneamente e, di pari passo, si apporterebbero modifiche anche nella concezione delle batterie stesse sulle automobili. Non occorrerebbe più montarne di capacità spropositate, proprio in virtù del fatto che la ricarica è più snella in tempistiche e modalità.
Tongur conclude dicendo senza troppi giri di parole che “Questo potrebbe essere il modello normativo di riferimento per ricaricare le macchine elettriche”.
Un altro sviluppo particolarmente interessante ed attento all’ambiente viene dal Canada. Siamo a False Creek, bacino d’acqua confinante con Vancouver. Questa volta si parla però di riscaldamento dell’acqua e lo si fa pensando in maniera sostenibile: invece di sfruttare i combustibili fossili, la strategia è quella di chiamare in causa le fonti di energia rinnovabile come quella solare, geotermica oppure derivata da gas naturali.
Da tali premesse si arriva alla svolta di False Creek: usare il calore del sistema fognario per riscaldare l’acqua destinata ad uso domestico. Si stima infatti che quella presente nelle tubature mantenga una temperatura compresa tra i 10°C ed i 20°C persino nei mesi invernali, motivo per cui è insensato lasciare che questa si disperda. Adottando tale metodo, si produce dunque il 60% in meno di emissioni rispetto agli edifici standard. Derek Pope, manager di neighborhood energy for Vancouver sintetizza il processo in poche parole “Quello che stiamo facendo è convertire lo spreco di acqua in una risorsa. In questo modo siamo capaci di riscaldare l’intero quartiere”. Dal 2022, infatti, sono stati generati ben 23,442 MW/hr di energia termica proveniente dall’acqua delle fogne, ovvero è stato creato un vero e proprio teleriscaldamento capace di portare acqua nella case per lavare piatti, vestiti, farsi doccia, etc.